Dead Space 3 (2013)

Dead Space 3 (2013)

 

Non ci speravo molto in questo Dead Space 3. Dopo aver letto varie dichiarazioni e aver provato con mano la demo nutrivo seri dubbi sulla qualità di questo capitolo conclusivo. Dopo un inizio scoppiettante e un seguito "more of the same" era logico aspettarsi un terzo episodio come minimo deludente, viste le premesse iniziali... Per fortuna mi sbagliavo.

 

Partiamo dalla trama: Isaac Clarke è sopravvissuto all'inferno dello Sprawl, e dopo aver distrutto la copia del marchio ha proseguito la sua esistenza tra incubi e tormenti su una tranquilla colonia lontano da tutto e tutti. La lotta però non è ancora finita: la setta degli Unitologisti ha rovesciato il governo terrestre con l'obiettivo di attuare una volta per tutte la volontà del marchio e spazzare via l'umanità ponendo quindi fine al controllo assoluto ed egoista dell'essere umano. Per farlo, hanno intenzione di raggiungere Tau Volantis, un pianeta ghiacciato che a quanto pare nasconde il vero marchio e tutti i segreti che porta con sé. Isaac viene quindi prelevato a forza dal sergente John Carver e dal capitano Robert Norton che lo esortano a cercare la squadra perduta di Ellie (personaggio già visto nel secondo episodio) e a porre fine ai piani malvagi di Unitology. La trama, devo dire, è parecchio emozionante e procede a ritmi serrati, ma cade in situazioni al limite del ridicolo e in dialoghi che definire "inappropriati" è dire poco: Isaac a volte sembra interpretare Fantozzi in versione fantascientifica, con una sfortuna che nemmeno Paperino ha mai provato sulle proprie piume, e alcune battute umoristiche da parte di personaggi primari e secondari sono davvero fuori luogo. Per non parlare di innumerevoli buchi narrativi, grandi quanto la vagina di Jenna Jameson, che rischiano di far storcere il naso e di rendere certi tratti un filo troppo irrealistici e incomprensibili. Comunque nonostante tutto la trama si è rivelata meglio di quello che pensavo, con continui colpi di scena e alcune cutscene davvero niente male. Piacevole, inoltre, che si sia puntato maggiormente sul lato emozionale e psicologico dei protagonisti, con un Isaac ancora più umano e vulnerabile che in passato.

 

 (Dead Space 3 è un'avventura horror che offre innumerevoli spunti originali e divertenti)

 

Il gameplay, come era lecito aspettarsi, riprende di peso quello degli scorsi episodi ma perfeziona il tutto con controlli più fluidi e intuitivi e una maggiore libertà di azione. Il risultato è un'avventura in terza persona ancora più godibile e divertente, nonostante la consueta linearità della storia e l'assenza di novità in grado di stravolgere o evolvere in modo sensibile una struttura già rodata che si ripete da anni. Il gioco alterna quindi lente fasi esplorative a frenetici combattimenti, scenari chiusi e lineari ad ambientazioni più aperte ed esplorabili, in un mix praticamente perfetto in grado di accontentare tutti senza mai risultare troppo "guidato" o eccessivamente dispersivo. In alcuni punti infatti sono disponibili delle Missioni Opzionali con cui potremo esplorare in completa libertà intere astronavi o magazzini, alla ricerca di strumenti utili e munizioni. Senza rivelarvi troppe sorprese, sappiate soltanto che alcune ambientazioni sono tanto grandi o articolate che si rischia quasi di perdersi. Ovviamente Dead Space 3 non è un open world, a causa della narrazione la struttura rimane lineare come sempre, semplicemente in molte occasioni ci è concessa la facoltà di svincolarci dalla storia e di esplorare alcuni scenari in completa libertà. Il bello, poi, è che queste missioni opzionali non danno mai l'impressione di essere dei semplici riempitivi ma hanno un suo perchè e sono sempre coerenti con la trama e l'universo di gioco. Tanto per fare un esempio, ad un certo punto Isaac parla alla radio e dice "qui ci sono un sacco di teste mozzate, se ci sono i cadaveri è probabile che ci siano anche le loro armi, forse è il caso di dare un'occhiata": ecco quindi che potremo decidere di esplorare un'armeria, alla ricerca di tesori nascosti.

Le ambientazioni sono affascinanti e riprendono lo stile e l'atmosfera del primo episodio: niente asili o centri commerciali, in Dead Space 3 torneremo a visitare prevalentemente navi da trasporto, colonie e un pianeta innevato che ricorda tanto l'antartide de La Cosa. Citazione o pura casualità? Poco importa, perchè funziona benissimo. Questo parziale "ritorno alle origini" farà la felicità di chi cinque anni orsono rimase particolarmente impressionato dalle atmosfere fredde, cupe e claustrofobiche del primo episodio, ma è bene chiarire fin da subito che questo terzo episodio non ricalca lo stesso ritmo di gioco: se nell' Ishimura i combattimenti erano piuttosto rari e impegnativi (tanto che assistere ad un nercromorfo che irrompeva nella stanza provocava più di un sussulto) in Dead Space 3 gli scontri sono molto più frequenti tanto che a volte sembra quasi di giocare ad una "modalità orda": i nemici piomberanno da tutte le direzioni, e l'angoscia di affrontare i necromorfi è spesso sostituita dall' eccitazione nel vedere un tale tripudio di sangue e sbudellamenti. Inoltre spessissimo viene a mancare l'effetto sorpresa, poichè ogni volta che si visita una nuova stanza non è raro aspettarsi l'ennesimo assalto da parte nei nemici. A causa di ciò, comunque, munizioni e medikit finiranno molto in fretta, per cui rimane comunque prioritario razionare le risorse e gestire al meglio l'inventario. Per farla breve, Dead Space rimane comunque uno sparatutto horror in cui usare il cervello per sopravvivere, ma dimenticate la tensione opprimente e i salti sulla sedia del primo episodio. Torneranno anche la Stasi e la Telecinesi, con cui rallentare e afferrare mostri e oggetti, da sempre caratteristiche della saga.

 

 (La tormenta nasconde insidie inaspettate, che possono cogliervi di sorpresa)

 

Parlando delle novità, quella a mio parere meno azzeccata riguarda gli scontri a fuoco con i soldati di Unitology: non solo rovinano molto l'atmosfera malata e terrorizzante del titolo, ma risultano banali e irrealistici a causa di una stupidità artificiale come non ne vedevo da anni. I soldati rimangono spesso immobili, hanno una pessima mira e quando si riparano lasciano esposti testa e spalle. Per fortuna questi scontri sono abbastanza rari, e legati perlopiù ad alcune fasi salienti della storia (soprattutto nel finale), motivo che rende superflui e di rara utilità lo sfruttamento delle coperture e della possibilità di abbassarsi. Insomma, per fortuna il pericolo di vedere Dead Space trasformato in un clone di Gears of War può dirsi scongiurato. Utile e interessante invece l'introduzione della capriola, con cui potremo salvarci la pelle in più di un'occasione nei combattimenti con i mostri (soprattutto con i boss). Parlando del bestiario devo dire che i nuovi esemplari (in aggiunta a quelli "classici") mi sono piaciuti assai: alcuni sono un pò banali, è vero, come quei "gollum versione zombie" che attaccano in gruppo, ma in generale mi sono apparsi tutti piuttosto ben fatti e disturbanti, in linea con quelli di sempre.

Tra le novità più importanti una di quelle che più mi hanno lasciato inizialmente perplesso è quella legata alla creazione e al crafting delle armi. Esplorando gli scenari potremo infatti trovare vari Componenti da utilizzare negli appositi Terminali per fabbricare nuovi gingilli, seguendo progetti predefiniti o assemblando liberamente i vari pezzi. Una volta presa confidenza con il sistema di creazione devo dire che si è rivelata un'aggiunta davvero vincente: non solo provare con mano le proprie invenzioni dà una certa soddisfazione, ma l'ampia mole di possibilità a disposizione rende ogni arma sempre diversa, verosimile e originale. Niente lanciarazzi e disintegratori di particelle insomma. Oltre a mettere insieme i vari componenti potremo applicare alle armi anche dei Circuiti, ovvero dei potenziamenti in grado di aumentare statistiche come danno, rateo e capacità del caricatore. Altra interessante new entry è rappresentata dai Robot Cercatori: questi piccoli giocattolini (da rilasciare in alcuni punti della mappa) cercheranno per noi delle preziosissime Risorse utilizzabili per creare ulteriori nuovi Circuiti o per potenziare la nostra Tuta, e le consegneranno direttamente al Terminale più vicino. Volendo è possibile cercarle anche in prima persona, ma l'utilità e l'efficacia dei Robot Cercatori è fuori discussione. Dispiace rilevare un difetto piuttosto grossolano per quanto riguarda la ricerca di oggetti e risorse (e quindi della sensazione di realismo in generale): molto spesso, infatti, tornando sui propri passi è possibile notare che alcune casse o armadietti vengono ripristinati rendendo la quantità di munizioni e risorse accumulabili praticamente illimitata. La cosa si fa particolarmente fastidiosa a causa dell'introduzione dei checkpoint e del loro terribile posizionamento: spesso sono distribuiti in modo troppo grossolano e obbligano a ripetere lunghe fasi nel caso in cui volessimo uscire dalla partita. Se decidiamo di uscire, infatti, il nostro equipaggiamento verrà salvato (così come tutti gli oggetti acquisiti fino a quel momento) e una volta caricata la partita ritroveremo tutte le casse e gli armadietti ripristinati pronti a fornirci nuovi oggetti. Insomma, per dirla in termini semplici, se uscite dalla partita prima di aver raggiunto un checkpoint non solo sarete obbligati a ripetere lunghe fasi di gioco ma avrete di nuovo a disposizione ulteriori nuovi materiali da raccogliere, pur avendoli già raccolti prima di uscire dalla partita. Un difetto che, a mio parere, non solo risulta frustrante ma semplifica terribilmente le cose poichè ci fornisce una quantità illimitata di munizioni, oggetti, medipak e risorse, e la componente "survival" và a farsi benedire. Per questo consiglio di NON considerare Dead Space 3 un vero survival horror, quanto piuttosto un'avventura horror con alcune caratteristiche "survival". Guardandolo dalla giusta prospettiva Dead Space 3 diventa un'esperienza davvero immersiva e coinvolgente, pur essendo per alcuni aspetti profondamente diverso dai vecchi episodi.

 

(Attacco primario e secondario, danno elementale, rateo, caricatori, mirini... liberate la fantasia!)

 

Parlando della modalità Coop devo dire che inizialmente può sembrare inappropriata, lo ammetto. Io stesso la ritenevo una strana aggiunta, forse ancora più strana della modalità Multigiocatore del secondo capitolo, invece, forse proprio a causa di un approccio meno angosciante e "solitario" rispetto ai titoli passati, si è rivelata davvero avvincente e appassionante. Affrontare la campagna spalla a spalla con un compagno è davvero un'esperienza profonda e ben strutturata, poichè è tanto equilibrata da non risultare né troppo frenetica né eccessivamente monotona, e riesce non so come a lasciare immutata la stessa atmosfera che da sempre caratterizza questa saga. E' comunque una nostra scelta se e quando affrontare la campagna in cooperativa, quindi state tranquilli: chi preferisce la classica partita in solitudine verrà accontentato ma data la qualità, l'armonia e la perfetta realizzazione di questa modalità consiglio a tutti di dargli almeno una possibilità (magari una volta terminata la prima partita). Ripeto, il segreto per godersi al meglio Dead Space 3 è quello di viverlo come un'avventura horror, e la cosa vale anche per la modalità cooperativa: ci sono momenti di angoscia e momenti di azione, momenti intimi e scene da blockbuster... Dead Space 3 è una storia di orrore e fantascienza, e il giocatore non deve fare altro che lasciarsi trascinare dagli eventi, qualunque essi siano. Dimenticate Silent Hill, i vecchi Resident Evil o qualunque altro survival horror che vi venga in mente: Dead Space 3 è scandito da ritmi particolari, un gioco unico nel suo genere.

 

Parlando del lato tecnico è un gioco fatto di luci e ombre. In tutti i sensi. In generale, pur non raggiungendo la qualità incredibile della versione PC, su PS3 la grafica è davvero impressionante: l'estensione degli scenari, la quantità di dettagli, gli effetti atmosferici e la modellazione di mostri e personaggi sono semplicemente da sbavo. Le texture sono quasi sempre ad alti livelli, e l'impatto generale lascia davvero senza fiato (da pelle d'oca le sezioni a gravità zero nello spazio profondo). Peccato per alcuni difetti inaccettabili per un gioco di questo genere: gli effetti di luce, infatti, sono meno curati rispetto a quelli di Dead Space 1 e 2. Molte fonti di luce non sono riprodotte in modo realistico e gli oggetti colpiti dalla nostra torcia non proiettano alcun tipo di ombra. Anche Isaac, in più di un'occasione, non genera ombra alcuna se non in alcuni punti predefiniti. Inoltre, un altro difetto impossibile da ignorare è l'eccessiva ripetitività di moltissimi elementi dello scenario: ascensori, mobili, lampade, scrivanie, scalinate, in molte occasioni si ha quasi l'impressione di essere già passati in alcune zone poichè molte si somigliano tra loro. Probabilmente molti di questi difetti dipendono dall' impossibilità del motore di gioco di gestire su console troppi elementi dinamici e diversi tra loro, ma pur consapevoli di questo il risultato in qualche occasione lascia comunque un pò di amaro in bocca. Peccato inoltre per una differenza abissale tra la realizzazione poligonale di Isaac e il resto del cast: se il protagonista vanta animazioni fisiche e facciali semplicemente fantastiche lo stesso non si può dire degli altri personaggi che a volte appaiono un pò troppo goffi e rigidi (soprattutto i volti). Comunque, in generale è davvero un titolo curato e tecnicamente impressionante, tra i più vasti e complessi mai visti.

 

(Il modello di Isaac è semplicemente incredibile, gli altri hanno una qualità leggermente inferiore)

 

Nulla da ridire sul sonoro: le musiche alternano brani orchestrali a tetri motivi di sottofondo, e risultano sempre coinvolgenti e adatti al contesto. Il doppiaggio italiano si mantiene sempre su altissimi livelli e in linea con quello (ottimo) di Dead Space 2, ma in alcune occasioni il labiale è poco sincronizzato, soprattutto per alcuni personaggi secondari, ma è poca roba. Semplicemente perfetti gli effetti e le campionature, con versi raggelanti e suoni da brividi.

La longevità è superiore al previsto: per completare la storia principale e buona parte delle missioni opzionali serviranno circa 18 ore a difficoltà Normale, ma se volete completarla al 100% (completando tutte le subquest e cercando le numerose reliquie, textlog ecc) può durare più di 25 ore. Il discorso cambia invece se decidete di affrontare la campagna a difficoltà superiore (per veri giocatori hardcore), in quel caso l'esplorazione diventa un elemento essenziale che può portarvi via ore e ore di gioco. La presenza della coop, infine, assicura sempre nuove sfide e invoglia molto alla rigiocabilità, per non parlare del sistema di creazione delle armi che spinge a provare sempre nuove combinazioni.

 

Nel complesso, contro ogni previsione, devo dire di essere rimasto molto siddisfatto da questo prodotto: se affrontato con lo spirito giusto è in grado di regalare davvero parecchie soddisfazioni. I numerosi difetti tecnici riscontrati, purtroppo, limitano molto la valutazione finale di un gioco che con una maggiore cura per i dettagli si sarebbe potuto rivelare un vero must have. Alcune parti della trama fanno storcere il naso, così come molte brutture grafiche, i checkpoint e alcune scelte strutturali ma credetemi: è più facile perdonare tali difetti che metterli in evidenza. Un gioco vario, vasto e divertente, che piacerà sia ai veterani in cerca di sfida che ai giocatori desiderosi di un'avventura horror senza troppe pretese, un addio in grande stile capace di riprendere il meglio dei capitoli passati senza limitarsi a copiarli ma anzi proponendo nuove idee e offrendo nuovi punti di vista.

 

PREGI

Ritmo di gioco a metà tra action e survival horror

Le atmosfere cupe e claustrofobiche del primo episodio

Le sezioni a gravità zero

Regia e recitazione superbi

Controlli fluidi e funzionali

Buona libertà di azione

Molto longevo, rigiocabile e ricco di segreti

Innumerevoli combinazioni per creare armi personalizzate

Coop inaspettatamente divertente

DIFETTI

Mancano molte ombre e alcune fonti luminose sono degne di PS2

Elementi scenici che si ripetono all'eccesso

Checkpoint mal distribuiti

Alcune parti della storia irrealistiche ed esagerate

IA umana arretrata e ridicola

Non è proprio il solito Dead Space

 

GRAFICA...............92

SONORO...............94

GIOCABILITA.........90

LONGEVITA...........92

Divertimento*.......95

GLOBALE..............92

 

A cura di: Marco Tessarolo