Grand Theft Auto V (2013)

Grand Theft Auto V (2013)

 

Grand Theft Auto V rappresenta ciò che la Divina Commedia rappresentava nel 1300, o ciò che il rock 'n roll rapprensentava negli anni '60: Grand Theft Auto V è la summa della nostra epoca contemporanea, un mosaico di eventi e situazioni che dipinge in modo magistrale la nostra società nella sua controversa e malata fragilità, sbeffeggiandola senza vergogna e denunciando in modo provocatorio molte delle ingiustizie e dei valori (im)morali che ogni giorno condizionano il nostro modo di vivere. Un'epoca fatta di tecnologie avanzate, di benessere e di intrattenimenti, ma anche di recessione, droghe e incolmabili vuoti esistenziali. In questo senso, la Los Santos messa in piedi da Rockstar ne è la rappresentazione più piena e azzeccata: una città corrotta, ambigua, in cui si alternano con agghiacciante realismo quartieri residenziali di alta classe a sobborghi in cui vagano senza meta drogati, sfruttati e senzatetto. Una città di vizi, spiagge e cocktail da 15 dollari, ma anche di povertà, morte e disperazione. Su questo sfondo si muovono Michael, Trevor e Franklin: tre uomini, tre individui appartenenti a classi sociali apparentemente contrapposte... ma come sappiamo il destino ha il senso dell'umorismo, e le loro strade finiranno per incrociarsi (e scontrarsi) più volte nel corso della storia.

 

 

Franklin è un afroamericano cresciuto nel ghetto, che tira a campare con piccoli furti e vive di erba, sparatorie e tv spazzatura. Il Sogno Americano sembra solo un miraggio, e di fatto Franklin vive la sua vita nella consapevolezza che riuscire a cambiare strada è soltanto un'illusione. Questo fino a quando non conosce Michael, un ex-criminale in pensione che vive nel quartiere più chic della città in compagnia di una famiglia viziata e che non riesce a comprendere: un figlio adolescente che odia tutti e passa le giornate davanti ai videogiochi, una teenager col sogno di sfondare nel mondo dello spettacolo e una bella moglie che pensa solamente a prendere lezioni private (molto private) di tennis e yoga. Ebbene, questo uomo di mezza età, spinto dagli eventi, si trova presto costretto a "rientrare nel giro": a Michael serve un braccio destro, uno di cui potersi fidare, e a Franklin serve una guida che gli mostri una via d'uscita. Al gruppo si aggiunge poi Trevor, uno sbandato senza freni inibitori con dei conti in sospeso da saldare, una figura inizialmente misteriosa e controversa che mi guarderò bene dall'approfondire. La collaborazione tra i tre è più dettata dalla necessità che dalla volontà, e la loro amicizia viene spesso messa a dura prova. Come dicevo, tre individui contrapposti, tre antieroi che si troveranno faccia a faccia con politici, capitalisti, organizzazioni paramilitari, fanatici religiosi, cialtroni, imbroglioni e altri simpatici emissari della nostra società occidentale. Tutti i personaggi, sia principali che secondari, sono caratterizzati in modo incredibile e tratteggiati con cura maniacale, assolutamente verosimili e recitati da brividi. Pochi film/videogiochi finora hanno proposto dei personaggi con delle personalità cosi "vere", così "umane", così realistiche nella loro umoristica fragilità. E ho adorato ancora di più il modo in cui Rockstar è riuscita a superarsi, affrontando con ancora più sfrontatezza tante tematiche attuali come la crisi economica, il consumismo, la digitalizzazione dei rapporti interpersonali, i rapporti famigliari e tanti altri problemi sociali apparentemente affrontati in modo approsimativo, ma che in realtà si infrangono violentemente con le vite dei nostri tre protagonisti.

 

 

Nel corso del gioco vivremo quindi 69 Missioni Principali che andranno a delineare una trama originale e mai scontata: gli incarichi sono molto meno monotoni rispetto al passato, e vanno dall'organizzare rapine in banca a destabilizzare società internazionali. Accanto a tutto ciò, sono disponibili decine di missioni secondarie assegnate da Sconosciuti e Folli, che invece ci vedono protagonisti di lavoretti più "tradizionali" come furti d'auto, omicidi su commissione, inseguimenti e cacce all'uomo. Sulla scia di Red Dead Redemption, inoltre, potremo incappare in ogni momento in svariati Eventi Casuali come autostoppisti, truffatori, donne in pericolo e borseggiatori, che donano un pò di imprevedibilità alle nostre scampagnate e rendono il mondo di gioco ancora più "vivo" e verosimile. Lavorare però può essere stancante, quindi tra una missione e l'altra potremo andare al cinema (e guardare dei veri e propri cortometraggi), prendere parte a sfide di paracadutismo, corse su strada, battute di caccia o dilettarci in partite di golf, tennis o freccette. In alternativa, per alleviare lo stress non c'è niente di meglio di qualche lezione di yoga (utile per incrementare alcune statistiche)... o di una scappatella con una prostituta. Le cose da fare sono davvero tantissime, e anche se inspiegabilmente mancano alcune attività presenti nei capitoli passati (come il gioco d'azzardo o la palestra) raramente se ne sente la mancanza. Come da tradizione sono presenti un'infinità di collezionabili (50 parti di astronave, 50 frammenti di lettera, 65 sfide aeree, 50 acrobazie, 25 proprietà, 30 barili di rifiuti radiattivi, 30 parti di sommergibile, 10 trattati di epsilonismo e 12 pacchetti nascosti): alcuni di essi sbloccano nuove missioni, altri approfondiscono alcuni eventi e curiosità, altri ancora premiano il giocatore con sostanziose quantità di denaro. Senza contare gli innumerevoli segreti ed easter egg da scovare in ogni dove...

Torna a svolgere un ruolo di primo piano anche lo Smartphone: con esso potremo agilmente fissare un appuntamento con alcuni personaggi, ricevere mail, sms e inviti online, chiamare taxi, ambulanze e pompieri, scattare fotografie e navigare su internet. Il browser per internet, in particolare, è veramente vastissimo e zeppo di pagine da visitare: oltre a social network e altri siti puramente estetici (ma zeppi di dettagli esilaranti, che mutano e si espandono con l'evolversi degli eventi), dal web potremo soprattutto acquistare in tempo reale veicoli di vario genere e investire il nostro denaro giocando in Borsa: acquistando le Azioni giuste, infatti, potremo guadagnare un sacco di soldi in pochissimo tempo, magari "aiutando" i rialzi distruggendo le aziende rivali e monopolizzando in questo modo una fetta di mercato.

E' anche possibile acquistare diverse proprietà sparse per Los Santos e Blaine County come bar, garage o cinema: una volta acquistati ci garantiranno sostanziose entrate settimanali, ma per mantenere alti gli standard qualitativi delle nostre attività ogni tanto dovremo aiutarle a risolvere qualche "problemino", come fornire di persona le materie prime di cui necessitano o proteggere alcuni clienti importanti.

 

 

Anche il puro gameplay è migliorato esponenzialmente rispetto agli episodi passati. I controlli in auto sono praticamente perfetti, e accontentano tutti i giocatori conciliando il modello arcade dei GTA di vecchia generazione con quello -anche troppo- simulativo del quarto capitolo: in certi momenti lo stile di guida mi ha ricordato un pò quello di Driver San Francisco, ed è un complimento. Gli incidenti sono davvero ben fatti e anche se le auto non si accartocciano come dovrebbero la fisica delle collisioni è semplicemente favolosa, e i danni alle vetture (sia estetici che meccanici) si vedono eccome. Anche i controlli a piedi sono migliorati molto, e riprendono quelli -ottimi- di Red Dead Redemption, con animazioni e movimenti lenti e realistici, ma senza scadere in eccessi frustranti. Ottimi anche gli scontri a fuoco: l'esperienza fatta da Rockstar con Max Payne 3 si vede, tanto che perfino l'impostazione dell'interfaccia sembra la stessa: ruota dell'equipaggiamento, ottimo sistema di copertura e feeling delle armi eccellente. Peccato che la mira tenda ad essere fin troppo precisa (anche sulle lunghe distanze) e che molte armi siano praticamente prive di rinculo, ma non essendo uno shooter, un simulatore o un FPS non mi sento nemmeno di considerarlo un vero difetto. In ogni caso, questo "difetto" è smussato dalla IA bilanciatissima dei nemici, che possiedono una buona mira e si comportano con il dovuto realismo inseguendoci, accerchiandoci e nascondendosi, anche se negli scontri in campo aperto tendono ancora a mostrare alcuni limiti.

La libertà di azione è tornata ai fasti di un tempo, con la possibilità di arrampicarsi praticamente ovunque: case e palazzi molto spesso offrono scalette e piattaforme da sfruttare per raggiungere zone elevate, e la presenza di aerei ed elicotteri di vario tipo permette di spostarsi con ancor più agilità all'interno delle ambientazioni. E non dimentichiamoci dei fondali marini, che per estensione e caratterizzazione sono vasti e affascinanti almeno quanto le terre emerse.

 

 

Come sapete, una delle novità più grosse introdotte da Grand Theft Auto V è la possibilità di controllare tre protagonisti e di alternarne il controllo in qualsiasi momento: basta premere un tasto, selezionare un personaggio e il gioco è fatto. A dire il vero questa opzione all'interno delle missioni è disponibile solo in momenti prestabiliti, ma è innegabile che aggiunga comunque molta varietà e divertimento al gameplay. Fuori dalle missioni, invece, passare da un personaggio all'altro ci permette di sfruttare le doti di ciascuno e di vivere esperienze molto diverse tra loro: Franklin è più abile alla guida, Michael è adatto all'attività fisica e Trevor riesce a volare con assoluta destrezza. Comunque, nulla ci vieta di impersonare il nostro personaggio preferito e di sviluppare le sue Statistiche in completa libertà. Discorso diverso invece per quanto riguarda le Abilità (attivabili premendo L3 e R3), che rendono ogni personaggio unico e insostituibile: Franklin può rallentare il tempo quando è alla guida, Michael può attivare il bullet time durante le sparatorie e Trevor entra in una sorta di "modalità furia" diventando quasi invincibile. Ovviamente le Abilità hanno effetti temporanei, quindi vanno usate con parsimonia.

Se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, anche un gioco di questa portata non è esente da critiche. Ad esempio, la personalizzazione dei personaggi per quanto riguarda barba, capelli e accessori è piuttosto limitata (ad esempio mancano del tutto orologi, collane o bracciali). Niente di grave ovviamente, ma mi aspettavo un maggior numero di opzioni in questo senso. Un altra delusione è rappresentata dalle Rapine: speravo fossero un pò più complesse e profonde e, soprattutto, che si potessero organizzare anche fuori dalla storyline (fuori dalle missioni principali infatti si possono effettuare solo semplici rapine a negozi di liquori o supermercati, puntando l'arma di fronte al commesso). Infine, gli interni esplorabili non sono molto numerosi e sono spariti i vari Cluckin Bell, bar, pizzerie, ospedali o ristoranti, ma nei vecchi capitoli erano poco più che semplici set cinematografici quindi personalmente in Grand Theft Auto V non ne ho sentito troppo la mancanza. Comunque, qualsiasi lacuna è ampiamente giustificabile, in quanto sarebbe stato impossibile includere in un gioco già così vasto anche tutte le attività e le caratteristiche viste negli scorsi capitoli. Rockstar ha dovuto scegliere tra due opzioni: proporre un minestrone di roba riciclata o offrire nuovi punti di vista. Rockstar ha scelto la strada dell'originalità e della diversità, e a mio parere ha fatto un' ottima scelta. Magari su PS4 riusciremo a vedere una Los Santos ancora più grande, con centinaia di edifici esplorabili e con migliaia di attività alternative con cui divertirsi, ma considerando che siamo su PS3 direi di accontentarsi.

 

 

Sotto il profilo tecnico, penso che le immagini che avete visto finora parlino da sole: la grafica lascia semplicemente a bocca aperta per vastità, dettagli e orizzonte visivo. Praticamente ogni più piccolo aspetto grafico è stato morbosamente definito per offrire l'esperienza più coinvolgente e spettacolare possibile: passeggiare per le strade di Los Santos è un'esperienza indimenticabile, ed è praticamente impossibile riuscire ad ammirare ogni insegna, negozio, palazzo o attrazione che il mondo di gioco ha da offrire. Il tutto condito da effetti climatici, effetti di luce, animazioni ed altri elementi estetici al limite del fotorealismo. Una città virtuale cosi rigogliosa e pulsante non si era mai vista. E se la metropoli dovesse diventare ripetitiva ci aspettano chilometri quadrati di boschi, montagne, laghi, spiagge, fiumi e deserti perfettamente caratterizzati e ricchissimi di fascino. Ogni ambientazione è stata adeguatamente inserita all'interno della mappa, e il tutt'uno che si viene a creare è un cocktail di paesaggi, atmosfere e colori praticamente perfetto. Ma sono i dettagli a fare la differenza: la schiuma che accompagna le lente e inesorabili onde marine, i riflessi dei fari sull'asfalto, i castelli di sabbia sulla spiaggia, il velo di nebbia che invade Los Santos dopo una giornata di pioggia e una serie infinita di chicche che solo i più attenti riusciranno a notare. E' davvero incredibile come gli sviluppatori siano riusciti a creare un mondo di gioco cosi curato, vasto e variegato senza alcun compromesso in termini di fluidità e stabilità. Il motore di gioco è solidissimo, e assicura un'esperienza maestosa e senza limiti troppo evidenti. Certo, alcune texture stonano un pò (soprattutto in aperta campagna), è presente un pò di popup in lontananza e il framerate in alcuni (rari) casi traballa, ma sono difetti totalmente giustificabili di fronte a tanto ben di Dio, e soprattutto sopportabili.
Praticamente perfetto anche il sonoro: il doppiaggio è a livelli di eccellenza e permette agli anglofoni di assaporare un'infinità di accenti e sfumature diverse. Ottime anche le campionature, sempre realistiche e coinvolgenti, dalle esplosioni dei veicoli al fruscio del vento tra le montagne, dagli schianti delle auto al brusio del traffico in lontananza, dal canto dei gabbiani alla musica di sottofondo che si percepisce passeggiando accanto alle automobili o nei pressi dei locali notturni. Molto buona anche la OST, accuratamente riprodotta in più di 15 stazioni radio, che sfoggia band e artisti internazionali come Elton John, Phil Collins, Rihanna, Britney Spears, The Alan Parsons Project, Queen, Stevie Wonder, Snoop Dogg, Bob Seger o Johnny Cash, ma che tuttavia non riesce sempre a dare quella "carica" e quell' energia che ci si aspetterebbe da un GTA. In generale la colonna sonora mi è sembrata meno affascinante di quelle apprezzate in Vice City o San Andreas ma fa il suo lavoro egregiamente, e lo fa offrendo più di 20 ore di musica d'alta scuola.

 

 

 

GRAND THEFT AUTO ONLINE

 

L'online funziona, ed è uno spasso. Dopo il lancio sofferto delle prime settimane, Grand Theft Auto Online è stato decisamente stabilizzato, e anche se alcuni problemi al momento rimangono irrisolti posso dire senza alcun dubbio che le promesse di Rockstar sono state mantenute: il multi di Grand Theft Auto V è immenso, vario e ricchissimo di possibilità. Forse più del singleplayer. Una volta creato il nostro alter ego (attraverso un editor francamente un pò banale e superficiale, con cui personalizzare il nostro aspetto e le nostre caratteristiche di base), dovremo affrontare un breve tutorial che ci introdurrà nel persistente mondo online dandoci una prospettiva di tutto ciò che ha da offrire: le prime ore sono piuttosto dispersive, e ci si sente un pò "spaesati" di fronte a tanta carne al fuoco (e la quantità esagerata di messaggi su schermo che si susseguono a ritmi forsennati di certo non aiuta a mantenere il passo), ma dopo il "rodaggio" iniziale e una volta inquadrate le meccaniche di base il divertimento comincia a prendere il sopravvento: entrando in una lobby (che può ospitare un massimo di 16 giocatori) potremo girovagare all'interno di San Andreas senza alcun vincolo di sorta, e prendere parte a una serie di missioni che portano avanti una vera e propria "storia" alternativa, con tanto di brevi filmati e personaggi secondari, che si svolge qualche tempo prima degli eventi narrati nella modalità principale, ma non solo: potremo sfidare gli altri giocatori in qualche sport, affrontare gare, sfide di deathmatch, scommesse, organizzare rapine in grande stile o più semplicemente lasciarci andare al cazzeggio più puro, magari sfidando a duello uno o più partecipanti. Le opzioni sono davvero moltissime. E se avere attorno degli sconosciuti dovesse irritarci, magari a causa di qualche giocatore scorretto e fastidioso, allora potremo decidere di attivare la Modalità Passiva (in questo modo quando siamo a piedi non possiamo uccidere o essere uccisi) o creare una lobby privata. Naturalmente per godersi al meglio Grand Theft Auto Online è quasi un imperativo riuscire a socializzare e interagire il più possibile con gli altri partecipanti, ma se siamo riluttanti all'integrazione sociale allora potremo organizzare una Crew con i nostri amici e giocare in loro compagnia: il gioco naturalmente incoraggia quest'ultima possibilità, dal momento che certe missioni e certe modalità sono pensate quasi esclusivamente per essere affrontate con la collaborazione di squadre organizzate. Comunque, nulla ci vieta di "gettarci nella mischia" e di condividere esperienze virtuali con i primi giocatori che ci capitano a tiro. Portando a termine incarichi e minigiochi accumuleremo preziosissimo denaro e punti esperienza: salendo di livello sbloccheremo nuove attività e nuovi equipaggiamenti, e con i soldi guadagnati potremo acquistare beni fondamentali come accessori per le armi, garage, case e auto di lusso. Insomma, c'è nè davvero per soddisfare tutti i palati e per tenere impegnati anche i giocatori più navigati per mesi e mesi.

Come dicevo, gran parte dei problemi online sono stati risolti a tempo di record, ma certi difetti sono ancora in bella vista, come il popup evidente di alcuni elementi estetici, texture caricate in ritardo, strade poco trafficate, qualche caso di lag e caricamenti un pò troppo lunghi tra un match e l'altro. Comunque, niente che intacchi troppo il divertimento: considerando la mole di contenuti e la quantità incredibile di dettagli gestiti contemporaneamente, mi stupisco che una modalità online del genere giri su PS3 con così pochi compromessi. E sono certo che, col passare dei mesi, Rockstar riuscirà a rendere il suo "sogno" virtuale ancora più curato e colossale di quanto non lo sia già adesso.

 

 

Insomma, sia da soli che in compagnia, Grand Theft Auto V è il canto del cigno di una generazione videoludica ormai al termine: sono passati ben 7 anni da quando questa console è uscita sul mercato, e più volte in passato abbiamo avuto l'impressione che fosse stata spremuta al massimo grazie a capolavori del calibro di Heavy Rain, God of War III, Metal Gear Solid 4, Uncharted 3 o The Last of Us. Ebbene, Rockstar è riuscita ancora una volta a stupire il mondo, dimostrando che con un budget adeguato (leggi "mostruoso") e capacità di sviluppo sovrumane l'attuale generazione di console, se sfruttata a dovere, avrebbe ancora molto da offrire. Non esiste motivo al mondo per cui Grand Theft Auto V non dovrebbe far parte della vostra collezione: è un gioco immenso, divertente e intelligente, che riesce nell'obiettivo di intrattenere i giocatori con un gameplay assuefante, raffinato e bilanciatissimo, e incantando il pubblico con tocchi di classe a non finire. Un'opera che entrerà di certo nella storia, dipingendo un'epoca travagliata e soffocata da ingiustizie e piaghe sociali sempre più profonde e controverse... ma senza rinunciare a un pò di sano sballo videoludico.

 

PREGI

Un enorme mondo virtuale da vivere ed assaporare

Livello tecnico semplicemente fuori parametro

Un sacco di cose da fare, sia online che offline

Gameplay raffinatissimo

Non annoia mai

DIFETTI

Qualche minimo difetto tecnico

Personalizzazione in modalità singleplayer limitata

In singleplayer mancano molte caratteristiche presenti online

L'online necessita di qualche limatura

 

GRAFICA...............99

SONORO...............97

GIOCABILITA.........98

LONGEVITA.........100

GLOBALE..............99

 

A cura di: Marco Tessarolo