I Am Alive (Store/2012)

I Am Alive (Store/2012)

 

C' era una volta il Survival Horror. Un genere che non perdonava niente ai videogiocatori, giochi in cui per proseguire era necessario pianificare ogni mossa ed esplorare ogni angolo della mappa alla ricerca di munizioni e oggetti utili. Beh, in tempi in cui il Survival sembra quasi ormai definitivamente defunto, I Am Alive arriva sullo Store per dare un pò di linfa vitale al genere e a ricordare a tutti che no, il Survival Horror non merita ancora di estinguersi.

Inizialmente doveva essere un grande colossal, ma il destino ha riservato a I Am Alive brutte sorprese, riducendolo ad uscire come "semplice" gioco scaricabile. Ubisoft però, sfruttando il ridotto budget di produzione, è riuscito comunque a sfornare una piccola perla che farà la felicità di tutti gli amanti del genere!

 

Cominciamo dalla trama che, purtroppo, non appassiona e non è originale come avrebbe potuto (e il finale lascia decisamente l' amaro in bocca): un devastante terremoto di proporzioni apocalittiche ha colpito il nord America riducendo il Paese ad un' enorme cumulo di macerie e rovine. Al momento del disastro, Adam Collins si trovava dall' altra parte del continente e, dopo aver viaggiato per quasi un anno, ora sta per raggiungere la città di Haventon sulla costa Ovest degli Stati Uniti nella speranza di riabbracciare la moglie e la figlia. Una volta arrivato in città scoprirà uno scenario ben peggiore di quanto previsto: le strade sono un ammasso di rifiuti, detriti e cadaveri, per non parlare di una spessa coltre di polveri che blocca la vista e il respiro. È incredibile come il gioco trasmetta in modo così chiaro e palpabile la senzazione di fatica, di pericolo, di angoscia.

La storia è strutturata in capitoli, ma i livelli non sono lineari e la loro estensione offrono una notevole libertà di azione: bisognerà esplorare ogni angolo alla ricerca di cibo, acqua, chiodi, e altri oggetti utili. In giro è possibile trovare anche dei Sopravvissuti: sta a voi decidere se aiutarli o meno. La scelta non è delle più facili, perchè spesso aiutarli significa rischiare la vita o sacrificare oggetti utilissimi, e non è detto che la ricompensa sia utile come sperato. O magari si.

 

 (Le scalate sono davvero emozionanti e coinvolgenti. E pericolose)

 

Purtroppo, non tutti i personaggi saranno gentili nei nostri confronti, anzi: le strade pullulano di criminali, stupratori e sciacalli. La scarsità dei proiettili disponibili (è molto raro riuscire ad avere più di due colpi in canna) e l' evoluta Intelligenza Artificiale dei PNG (sicuramente tra le più curate degli ultimi anni), danno vita a situazioni tanto realistiche quanto angoscianti: a volte è possibile incrociare delle persone spaventate quanto noi, che difendono il loro territorio con le unghie e con i denti, intimandoci di non avvicinarci; in questo caso basta allontanarsi e lasciarli in pace. Altre volte, invece, incontreremo dei criminali che vedono in noi come l' ennesima preda da saccheggiare: è necessario quindi reagire in modo pronto e deciso, e i secondi per farlo sono davvero pochi. Possiamo lasciarne avvicinare uno, fingere la resa e decapitarlo sfruttando l' effetto sorpresa; possiamo sfoderare la nostra pistola (anche scarica) e minacciarli di fare qualche passo indietro, per poi gettarli in un baratro o in un falò (in questo caso è bene agire il più velocemente possibile, perchè aspettare troppo a lungo farà crescere nei nemici la convinzione che il nostro si tratta solo di un bluff, portandoli a scagliarsi su di noi ignorando le nostre minacce). Uccidere direttamente gli avversari a colpi di pistola non è mai una grande idea, anche se un solo colpo basta a gettarli al tappeto: le munizioni sono davvero rarissime e sono da utilizzare solo nelle situazioni di estremo pericolo... come nel caso di gruppi numerosi di nemici in cui uno o più di essi siano a loro volta armati di pistole: qui è bene studiare chi di loro è armato e freddarli per primi, in modo da intimorire gli avversari rimasti e costringerli alla resa... facendo attenzione a non essere accerchiati e a non permettere che qualcuno raccolga l' arma dell amico caduto. Nel caso di nemici armati di sole armi bianche è possibile optare per lo scontro diretto a colpi di machete, ma gli altri non resteranno inermi mentre macelliamo uno dei loro compagni e ci piomberanno addosso senza lasciarci scampo. In ogni caso, che si tratti di una lama o di un proiettile basta incassare un colpo (massimo due) per finire all altro mondo.

Avrete capito che il livello di realismo riprodotto in I Am Alive difficilmente trova altri rivali in campo videoludico. Incontrare altre persone trasmette davvero la sensazione di disagio: sono buoni o cattivi? E se sono cattivi... come me la cavo? Come devo reagire adesso?

Secondo voi bastano un paio di sciacalli e qualche scossa di terremoto a rendere le cose difficili? In realtà si, ma gli sviluppatori non si sono accontentati di questo: in alcuni scenari le strade sono invase da uno spesso strato di polvere che rende impossibile la respirazione. Per questo è necessario raggiungere in fretta zone sopraelevate prima che la stamina (e la salute) scendano a zero. Ma chissà se laggiù, in mezzo alla nebbia, si trova qualche tesoro...

Inoltre morire non è "indolore" come accade nei survival moderni: in caso di morte avremo a disposizione solo pochi Tentativi per ricominciare dal checkpoint, terminati i quali saremo costretti a ricominciare l' intero Capitolo in corso.

 

 (In casi come questo abbiamo pochi secondi per studiare la situazione e reagire con prontezza)

 

Ma il realismo non si limita solo all' atmosfera e agli incontri/scontri con gli altri sopravvissuti: ogni piccola azione (come la corsa o i salti) è gestita dalla barra della Fatica, che obbliga il giocatore a scegliere ogni singola mossa con attenzione e strategia. In particolare le scalate, che rappresentano il vero fulcro del gioco, godono di un livello di profondità mai visto: scordatevi le arrampicate infinite di Assassins Creed e i salti sovrumani di Uncharted! Qui la stamina ci obbliga ad effettuare frequenti soste (o ad assumere cibi particolari, ma solo in casi disperati), se si vuole evitare una tragica caduta: se la barra si svuota poco prima di raggiungere il "traguardo", comunque, ci è concessa la facoltà di attivare lo Sforzo Sovrumano che, al costo progressivo di un pò di salute, ci permette di resistere quel poco che basta per arrivare alla cima. In alternativa, è possibile piantare un Chiodo da Roccia nel bel mezzo della scalata per riposarci in attesa di ripartire, ma attenzione: vanno usati con parsimonia, perchè sono rari da trovare e una volta usati non possono essere recuperati.

Non solo i chiodi, ma tutti gli oggetti sono tanto rari quanto indispensabili: è necessario setacciare lo scenario da cima a fondo, se si vuole avere qualche possibilità di proseguire nell' avventura. Non è mai un' operazione facile, si intende: spesso si trovano in luoghi sfuggiti a furti e saccheggi, il che vuol dire inacessibili e difficilmente raggiungibili. Raggiungerli non è facile, e bisogna valutare con attenzione se il gioco vale la candela (per esempio, siete disposti a sprecare un proiettile per distruggere un lucchetto e accedere ad un magazzino abbandonato, o preferite conservarlo e lasciare il bottino dove si trova?).

Ogni piccola scelta richiede grande consapevolezza. Per questo I Am Alive è un gioco tremendamente rigido, difficile e non adatto a tutti. Lo svolgimento è lento, riflessivo, e passerete più tempo ad esplorare lo scenario (magari inutilmente) che non a proseguire l' avventura. Ma se cercate un titolo dalla grande atmosfera, appassionante e realistico come non se ne vedevano da anni allora andate sul sicuro: con soli 13 euro vi porterete a casa uno dei migliori esponenti del genere.

 

Graficamente si nota molto la costante riduzione del budget a disposizione: il motore Unreal è stato sfruttato abbastanza bene, con scenari davvero grandi e senza rallentamenti o bug che rovinano l' esperienza, ma l'impatto generale non è di certo dei migliori. Il protagonista è davvero ben fatto, ma lo stesso non si può dire degli altri PNG (visivamente non sono male, ma le animazioni in certi casi sono un pò rigide e innaturali). Peccato, poi, che le ambientazioni soffrano di texture non all' altezza e di una scarsa interattività, se non nei punti previsti dagli sviluppatori. Ciò non vuol dire, per esempio, che le scalate siano guidate e lineari, semplicemente sarebbe stato bello avere una maggiore libertà di azione e la possibilità, chessò, di arrampicarsi liberamente anche su oggetti facilmente accessibili, come cassonetti, automobili o scatole, o di spostare liberamente carrelli e sacchetti dell' immondizia senza doverci necessariamente girare attorno. Anche l' illuminazione non è delle più realistiche, così come gli sfondi (sfuocati a causa della nebbia, in parte per coprire certe carenze tecniche, in parte per esigenze di gameplay). Al contrario di quello che state pensando, però, I Am Alive non è per niente inguardabile anzi, artisticamente e stilisticamente è tra i migliori esponenti del genere: dopotutto è pur sempre un "semplice" gioco scaricabile!

 

 (Minacciare i nemici è un ottima strategia per guadagnare tempo ma.. il bluff non durerà a lungo)

 

Il sonoro è davvero eccellente: musiche e tracce di sottofondo sono molto tristi e drammatiche, e accompagnano alla perfezione ciò che avviene sullo schermo (se la stamina comincia ad avvicinarsi ai valori minimi la musica subirà un crescendo di intensità con toni che accrescono progressivamente la tensione). Anche gli effetti sono molto curati e immersivi, così come il doppiaggio (anche se non sempre vario e professionale).

Il gameplay è ricchissimo di possibilità, e lascia spazio a numerose applicazioni. Purtroppo i controlli non sono tutti semplicissimi e in alcuni casi rispondono in modo poco reattivo e corretto, ma si tratta di eccezioni. Nel complesso, la giocabilità si avvicina moltissimo a quella di un titolo di "Serie A", e non è poco!

La longevità è appena sufficiente: personalmente ho impiegato circa 6 ore e mezza per completarlo a difficoltà Normale (salvando 16 sopravvissuti su 20) ma è tutto proporzionato a quanto siete disposti ad esplorare a fondo gli scenari intorno a voi. Un' operazione necessaria, tuttavia mi rendo conto che non tutti sono spinti dalla ricerca ossessiva di oggetti e munizioni. Inoltre c' è da dire che per alcuni potrebbe risultare ripetitivo, e non bastano alcuni espedienti (ad esempio ricevere nuovi equipaggiamenti nel corso dell' avventura, come l' arco o il rampino) per togliere questa sensazione. La rigiocabilità è buona, grazie alla possibilità di sbloccare un livello di difficoltà superiore e alla presenza di sopravvissuti da salvare, segreti e percorsi alternativi.

 

Per concludere, sono rimasto assolutamente affascinato da questo prodotto. Anche se tecnicamente non è in grado di rivaleggiare con le grandi produzioni, a livello di contenuti e atmosfera è riuscito ad appassionarmi dall' inizio alla fine, molto più di altri giochi in formato fisico. Originale, realistico, tremendamente cattivo e difficile, I Am Alive è un piccolo capolavoro, un survival spietato e riflessivo.

Per intenderci, provate a mescolare l' atmosfera angosciante di Silent Hill con il realismo "sociale" di The Road: ecco, avete tra le mani I Am Alive. Non sarà adatto a tutti, ma gli appassionati hanno trovato pane per i loro denti.

 

PREGI

Atmosfera e realismo mai visti

Ottima Intelligenza Artificiale

Gameplay vario e impegnativo

Tanta esplorazione

DIFETTI

Graficamente non è incredibile

Controlli non sempre precisi

Trama poco incisiva

Può essere ripetitivo

Poteva essere più lungo

 

GRAFICA...............72

SONORO...............90

GIOCABILITA.........90

LONGEVITA...........70

Divertimento*.......94

GLOBALE..............81

 

A cura di: Marco Tessarolo