ICO & Shadow of the Colossus HD (2011)

ICO & Shadow of the Colossus HD (2011)

 

Ci sono giochi destinati a diventare leggendari. Giochi che non sono solo giochi. Sono Esperienze.

Ico e Shadow of the Colossus sono due capolavori indiscussi, e di certo rientrano pienamente nella categoria menzionata poch' anzi.

 

ICO

Un giovane ragazzo viene rinchiuso nei meandri di una roccaforte abbandonata, condannato a marcire fino all' ultimo dei suoi giorni per un motivo apparentemente banale. Superstizione, chissà. Sta di fatto che un' imprevisto scherzo del destino gli permette di fuggire dalla cella e di incontrare la bella ed enigmatica Yorda, una ragazza anch' essa prigioniera e perseguitata da strane ombre che reclamano ogni fibra del suo essere. Spetterà a noi proteggere quest' essere così fragile e vulnerabile, e condurre questa fanciulla fuori da quel luogo così oscuro e misterioso.

L' impatto emotivo che Ico ha sul videogiocatore è qualcosa che raramente si vede tutti i giorni, anzi: si può dire che si tratti di un caso più unico che raro, e non solo nel mondo videoludico. Dimenticate le fasi toccanti di Heavy Rain, o le struggenti interpretazioni di Snake in un qualunque Metal Gear. Qui siamo diverse spanne sopra.

 

 (Semplice, commovente, appassionante, ... i pregi di ICO sono innumerevoli)

 

Ico riesce a penetrare nell' anima del giocatore, a trasportarlo davvero in un luogo foresto e sconosciuto, lontano dalle leggi della fisica e della logica comunemente conosciuti. Non è un caso che già nei primi minuti di gioco si abbia quasi la sensazione di vivere una sorta di esperienza extracorporea: noi siamo lì, soli e abbandonati in queste rovine mistiche e senza tempo, e ci sembra quasi di annusare davvero quell' aria magica e sovrannaturale che permea quelle mura millenarie. Colonne gigantesche, scalinate infinite, strutture colossali: per tutta l' avventura noi siamo lì, realmente meravigliati da ciò che abbiamo di fronte, e realmente spinti a lottare tra la vita e la morte per proteggere una fanciulla sconosciuta dalle grinfie di creature oscure e disumane. Prenderla per mano ed aiutarla a superare pericoli ed ostacoli, questo è il nostro compito; proviamo quasi una sorta di responsabilità "paterna" nei suoi confronti, quasi fosse l' unico essere "puro e perfetto" che abbiamo mai visto, da proteggere ad ogni costo.

Ico è semplice e complesso, grande e piccolo allo stesso tempo. Le scelte stilistiche adottate nel game design possiedono un' incalcolabile valore artistico, così come la profondità e la complessità filosofica della trama, che poi di "trama" non è nemmeno il caso di parlare: Ico è più come una specie di sogno. Con il pad alla mano abbiamo davvero la sensazione di trovarci in una dimensione onirica, in cui tutto succede senza un filo logico ben preciso, non sentiamo il bisogno di porci delle domande per trovare delle risposte, ma più semplicemente ci lasciamo andare alla magnificenza della scoperta e al bisogno primordiale di trovare la libertà.

 

 (ICO è poesia allo stato puro. Pochi giochi vantano una tale atmosfera)

 

In Ico alterneremo lunghe fasi esplorative con spruzzate di puzzle game a momenti di azione più o meno riusciti (dal punto di vista tecnico): ma mai, MAI si ha la sensazione di noia, ripetitività o frustrazione. Al contrario, in ogni fase di gioco veniamo attraversati da una calda e confortevole sensazione di benessere, quasi ci trovassimo in uno stato psicofisico divino e folgorante, da assaporare tutto d' un fiato.

L' avventura mantiene ancora intatti tutti i pregi e tutto lo stile del giorno dell' uscita: il passaggio all' HD dona vita nuova al capolavoro in questione, eliminando rallentamenti tipici del gioco originale e acquisendo ulteriore bellezza visiva derivante dalla maggiore pulizia e nitidezza dell' immagine. E poco importa se a livello poligonale dimostra appieno tutti i suoi anni di età: il suo carattere grafico stilizzato, i giochi di luce strabilianti, la colonna sonora avvolgente, la tavolozza dei colori e le inquadrature panoramiche fanno sembrare Ico un vero e proprio quadro in movimento, un' opera d' arte senza tempo, da gustare con occhi appassionati e il cuore sgombro da qualsivoglia criticità.

 

SHADOW OF THE COLOSSUS

Altro capolavoro firmato dalla mano visionaria e contorta del geniale Ueda, questa avventura è rimasta per molti IL gioco migliore di tutti i tempi, un' opera insuperata e insuperabile per valore artistico e videoludico, un' autentica perla di giocabilità e atmosfera.

Impersoneremo un' eroe misterioso, giunto in una terra altrettanto misteriosa con uno scopo e uno soltanto: riportare in vita il corpo della sua giovane amata, scomparsa prematuramente per cause a noi sconosciute.

 

 (Il mondo di SOTC è enorme e totalmente esplorabile: preparatevi a lunghe scampagnate!)

 

Giunti in queste lande desolate, una voce divina guiderà i nostri passi nella direzione da seguire per completare il rituale: dovremo cercare e abbattere sedici colossi, sedici giganti nascosti in ogni angolo di quelle terre desolate e assorbirne la linfa vitale. Durante il viaggio saremo accompagnati dal nostro fido destriero Agro, e potremo muoverci liberamente in un' enorme mondo esplorabile alla ricerca di questi esseri giganteschi. Una volta individuati, basta cercarne i punti deboli e abbatterli, avvalendoci di arco e spada... ma non sarà esattamente una passeggiata.

Forse a Shadow of the Colossus ha giovato particolarmente la conversione in alta definizione: guardare colossi e paesaggi senza un briciolo di rallentamento e sgranatura è emozionante e commovente, forse ancora più di quanto non lo fosse cinque anni fa. I colossi sono davvero enormi, tra gli esseri più grandi chi mi sia mai capitato di affrontare in un videogioco: bestie alate, vermi giganti, testuggini mastodontiche, ogni boss trasuda misticismo e perfezione da tutti i pori. Creature che sembrano rimaste in attesa per secoli, con il corpo ricoperto da rocce, piante, ossa e sangue, ad aspettare la morte o forse, chissà, proteggendo qualcosa di ancestrale a noi sconosciuto.

 

 (Ambientazioni e personaggi sono impareggiabili, in quanto a design e originalità)

 

Anche stavolta, forse più che in Ico, la sensazione di vivere un' esperienza trascendente e monumentale si fa sentire forte più che mai: l' emozione di attraversare pianure smisurate e di esplorare rovine imponenti e titaniche è qualcosa che non si dimentica. Il mondo ricreato in Shadow of the Colossus è qualcosa che difficilmente trova paragoni in ambito ludico: templi abbandonati e strutture divorate dal tempo, laghi sterminati e strapiombi inquietanti, foreste rigogliose e montagne imponenti. La varietà e lo stile architettonico delle ambientazioni sono tecnicamente eccelsi, ad un passo dalla perfezione artistica e ideologica. Un viaggio più "spirituale" che "videoludico", un' autentica esperienza di sensi, in cui emozioni e meraviglia si intrecciano in un tutt' uno surreale, magico e indimenticabile.

 

 

LA (RI)SCOPERTA DI DUE GIOIELLI

A poco importa soffermarsi su dettagli tecnici quali controlli, armi e gameplay: le avventure mantengono completamente intatte ogni loro aspetto, e giudicarle da un punto di vista puramente tecnico sarebbe un affronto all' intero universo artistico. Ciò che è certo, è che una volta portati a termine non riuscirete ad abbandonarli tanto presto. Il voto quindi è da intendersi semplicemente come una valutazione ignobilmente oggettiva, e non come il valore realmente percepito durante il gioco, infinitamente più alto di quello dichiarato su carta.

 

Dal punto di vista grafico entrambi rappresentano un livello di magnificenza visiva ineguagliabile, e il fatto che un risultato simile venga raggiunto con una tale scarsità di poligoni dovrebbe far riflettere: quanti giochi moderni, con la loro grafica in HD e modelli fotorealistici, riescono a portare tanto fascino e bellezza sullo schermo? Probabilmente nessuno. Tra i due, quello che si difende meglio da un punto di vista strettamente grafico è sicuramente Shadow of the Colossus: la pulizia adesso è davvero fenomenale, così come i modelli di colossi e le ambientazioni. Certo, non potranno vantare la ricchezza di dettagli propria dei giochi di ultima generazione, ma rimangono tutt' ora realistici e affascinanti come pochi, per non parlare del frame rate finalmente stabile. Al contrario, Ico presenta alcune animazioni e texture visibilmente più invecchiati, ma sormontati da un' enormità tale di pregi visivi che giudicare negativamente un capolavoro simile solo a causa della sua età sarebbe un atto meritevole di condanna a morte.

 

 (Sicuramente Shadow of the Colossus è quello che graficamente si mantiene più in forma)

 

Il sonoro, al contrario, si conferma tutt' ora tra i migliori disponibili, grazie anche all' eccellente masterizzazione in surround 7.1: le OST di entrambi i titoli sono a dir poco fenomenali e riescono ad accompagnare alla perfezione tutto ciò che avviene sullo schermo, a cominciare dai semplici brani spiazzanti e malinconici che fanno da sfondo alle nostre esplorazioni. A tutto ciò si alternano gelidi momenti di silenzio, a volte più angoscianti e surreali delle musiche stesse, in cui riecheggiano sordi e penetranti effetti sonori perfettamente realizzati.

Il gameplay è sicuramente meno intuitivo di quelli a cui siamo stati abituati recentemente, ma niente che non sia risolvibile con un minimo di pratica, anzi: controlli e meccaniche sono talmente elementari che già dopo pochi minuti ci si sente a casa, e la consapevolezza di avere tra le mani un pad da maneggiare si affievolisce come un sogno notturno al risveglio mattutino: pochi minuti, e tutto quello che vi circonda sparirà completamente.

La longevità? Considerato che si tratta di due opere da "assaporare" lentamente (e non da "divorare" sfacciatamente), direi più che buona: la rigiocabilità non è molto alta, tuttavia se fossi in voi non mi stupirei se una volta portate a termine vorrete ricominciarle anche solamente per riprovare le stesse emozioni vissute la prima volta.

 

Due titoli fenomenali, impregnati di stile e atmosfera fino al midollo, due tesori irrinunciabili da godere dall' inizio alla fine, senza pregiudizi nè passione ma semplicemente lasciandosi andare, trascorrendo quelle che saranno senza alcun dubbio le ore più magiche e divine che la nostra anima artistica abbia mai trascorso.

 

PREGI

Due autentiche Opere d' Arte

Stile visivo praticamente immortale

Atmosfera insuperabile

Ottimo level design e caratterizzazione di personaggi e ambienti

Da giocare sono ancora divertenti

Masterizzazione grafico/sonora perfetta

Buono (ma non eccellente) il supporto al 3D

DIFETTI

Graficamente sentono comunque il peso degli anni

Ico è molto breve

 

GRAFICA..............N.C

SONORO..............N.C

GIOCABILITA........N.C

LONGEVITA...........90

Divertimento*.....100

GLOBALE..............95

 

A cura di: Marco Tessarolo