Lollipop Chainsaw (2012)

Lollipop Chainsaw (2012)

 

I giochi di Suda51 si riconoscono al volo. Sono giochi divertenti, spensierati, completamente fuori di testa e senza regole, e questo Lollipop Chainsaw non fa eccezione, anzi: probabilmente si può definire il titolo più rappresentativo di questo strambo artista, la massima espressione di tutte le sue idee più malsane. "Eclettico, spudorato, eccessivo, pacchiano, trash, folle", come sta scritto sulla copertina... ed è proprio così.

 

Già la trama (scritta in collaborazione con James Gunn) vi può dare un' idea della mentalità contorta e visionaria del regista: Juliet è una cheerleader della San Romero High School, una bomba sexy tutta curve e sensualità, ma che nasconde un "insolito" segreto: è una cacciatrice di zombie. Il giorno del suo 18° compleanno, nella scuola esplode una misteriosa epidemia che scatena nella città intera un'invasione di morti viventi: spetterà a lei, armata di motosega e completini sexy, rimettere le cose a posto. L' ironia che caratterizza l' intera avventura è qualcosa fuori dai limiti del buon senso, un' esagerata esplosione di dialoghi e situazioni completamente inconcepibili e surreali. Altro che Tarantino, qui siamo ai livelli di Sam Raimi e oltre. Vi faccio un esempio: nei primi minuti di gioco un' orgia di zombie sta radendo al suolo la città, e i non-morti non hanno ovviamente risparmiato il suo tenero fidanzato Nick che in fin di vita e ormai condannato ad una irreversibile mutazione confessa tutto il suo amore nei confronti di Juliet, arrivata troppo tardi sul luogo dell' incidente. Che cosa triste. Come salvare il povero ragazzo infettato dal virus? Semplice: basta mozzargli la testa e tenerla in vita con un incantesimo! Ecco quindi che, per tutto il corso dell' avventura, Juliet proseguirà la missione in compagnia della testa parlante del fidanzato, comodamente agganciata al cinturino della minigonna. Questa irresistibile coppia darà vita a dialoghi e battute allucinanti, grazie anche al fantastico contrasto tra le loro personalità, quella vitale e positiva di Juliet e quella agitata e pessimista di Nick!

 

 (Juliet è la formosa protagonista del gioco più sexy e politicamente scorretto di sempre!)

 

Il succo del gioco consiste in brutali combattimenti a colpi di motosega: ovviamente non mancano armi meno "convenzionali" come la testa del fidanzato, ma in generale le alternative non sono molte; le mosse a disposizione in compenso sono piuttosto numerose e variegate anche se non tutte saranno a disposizione fin da subito, la maggiorparte va acquistata nei negozi sparsi in alcuni checkpoint assieme ad oggetti di vario tipo come leccalecca curativi e potenziamenti (perfino nuove canzoni e costumi) grazie alle monete accumulate qua e là. Queste monete si guadagnano massacrando gli avversari e distruggendo alcuni oggetti dello scenario come cestini, banchi, sedie o armadietti, e proprio per questo affrontare tutti i nemici ed "esplorare" a fondo lo scenario diventa prima di un divertimento una necessità (tuttavia non aspettatevi chissà quale interazione). I tasti di attacco sono sostanzialmente tre: quadrato per gli attacchi corpo a corpo (come calci, pugni, schiaffi ecc), triangolo per l' attacco base e croce per l' attacco basso. La combinazione di questi tre tasti con salti e schivate eseguibili con il tasto cerchio danno vita a combo semplici da effettuare ma spettacolari da vedere. I combattimenti quindi saranno anche banali nell' esecuzione ma non per questo privi di profondità o tocchi strategici: molti nemici infatti prevedono l' utilizzo di mosse particolari, sono invulnerabili agli attacchi frontali, attaccano con armi da mischia... per non parlare dei consueti boss, in grado di dare davvero del filo da torcere. Insomma, in fondo gli scontri non sono poi tanto banali e sempliciotti come può sembrare a prima vista, e pestare i tasti a casaccio non porta da nessuna parte. Diciamo che la profondità di gioco è una gradevole via di mezzo, a metà strada tra il tecnicismo dei veri hack&slash e la frenesia e il divertimento di un semplice gioco di azione. L' unico appunto negativo riguarda in pratica l' eccessiva ripetitività delle meccaniche che, per quanto varie e divertenti, rischiano di annoiare sul lungo termine: spesso i livelli consistono nel passare dalla stanza A alla stanza B e uccidere tutti i nemici, spostarsi dalla stanza B alla stanza C e uccidere tutti i nemici e via di questo passo. Per fortuna le numerosissime cutscene, alcuni minigiochi e i vari siparietti (frequenti come prostitute in una statale il sabato sera) mantengono alta l' attenzione del giocatore strappando risate e sorrisi come in un film di Edgar Wright. I pregi principali del gioco, infatti, rimangono la straordinaria carica di ironia e il suo inconfondibile stile trash: i dialoghi sono esiralanti, e la storia intera è un concentrato infinito di umorismo nero, citazioni e riferimenti a svariati capolavori videoludici e cinematografici a tema horror-zombesco. Allucinante!

 

 (Il gameplay non è molto profondo ma Lollipop si lascia giocare che è un piacere)

 

Graficamente non è niente di incredibile, ma il look da fumetto (simile a quello del cel shading) e i colori brillanti e variopinti della tavolozza lo rendono un piccolo capolavoro. Spiccano in positivo il modello di Juliet (favoloso in tutti i sensi) e gli effetti speciali, molto originali e psichedelici: infatti il sangue è rappresentato come una sorta di spruzzi viola scintillanti, e scene splatter come teste o arti mozzati vengono accompagnate da esplosioni di stelline e morbidi cuoricini colorati. Uno spettacolo visivo unico nel suo genere, che vi dà un' idea di cosa frulla nella testa di quel Suda... Ovviamente bisogna sottolineare anche gli aspetti negativi dell' impianto grafico, come una linearità assoluta degli scenari, la scarsa interattività con le ambientazioni, modelli poligonali poco al passo con i tempi e animazioni un pò antiquate. Tuttavia il lato artistico e deviato della grafica vi farà spesso mettere una pietra sopra a tutti questi difetti: roba così non si vede tutti i giorni. Voto "Ottimo" anche al comparto sonoro: gli effetti sono cartooneschi al punto giusto e la colonna sonora è ECCEZIONALE (creata dal genio indiscusso di Akira Yamaoka, e accompagnata da brani di artisti come Atari Teenage Riot, Skrillex, Dragonforce e Children of Bodom). Nota di merito anche per quanto riguarda il doppiaggio: la voce di Juliet è dolce, sensuale e fanciullesca, praticamente perfetta (ma anche gli altri personaggi non sono male). Solo le "voci" degli zombie sono appena passabili, ma non è una cosa gravissima.

Il gameplay è controverso: piace o non piace. I controlli sono piuttosto reattivi e intuitivi ma le mosse a disposizione non sono moltissime per gli standard del genere, la difficoltà di gioco impedisce di combattere a testa bassa ma allo stesso tempo non risulta per niente proibitiva o impegnativa... Insomma, nel complesso è un action game semplice ma non troppo, adatto sia ai novellini che ai veterani del genere. La grandissima varietà di gioco è comunque in grado di attaccare allo schermo, grazie a numerosi minigiochi (solo in momenti della trama prestabiliti) e brevi sequenze fuori di testa (come guidare il corpo posseduto di un cadavere per qualche secondo, giocare a basket con teste decapitate, ballare la lapdance mutilando nel frattempo gli zombie in avvicinamento, sezioni su binari, sezioni da sparatutto ecc).

 

 (Lo stile grafico è eccezionale, ma a livello poligonale non è di certo impressionante)

 

La telecamera non è sempre funzionale e fluida, ma nel complesso fa il suo lavoro e con un pò di pratica si riesce a padroneggiarla senza troppi problemi. L' unica nota -davvero- dolente per quanto riguarda il gameplay è l' eccessiva linearità dell' azione: lo svolgimento è completamente, morbosamente, patologicamente lineare e scriptato, tanto che perfino le azioni più semplici come sfondare una porta o transitare da una zona all' altra (per esempio scavalcando un autobus o aprendosi un varco tra le macerie) avvengono tramite piccole cutscene attivabili con QTE. L' azione quindi risulta poco scorrevole e lascia pochissima libertà al giocatore, tanto che l' effettiva "giocabilità" è praticamente limitata ai soli combattimenti. La sensazione, insomma, è di essere più spettatori che giocatori.

La longevità è più bassa degli standard del genere (già bassi di suo), ovvero 6/8 ore. Fortunatamente la presenza di numerosi collezionabili e costumi, di vari livelli di difficoltà e delle classifiche di fine livello (pubblicabili anche online) garantiscono un minimo di rigiocabilità, ma nel complesso si sente davvero troppo l' assenza di qualche modalità alternativa.

 

In conclusione, Lollipop Chainsaw è un titolo tecnicamente forse poco appagante, ma videoludicamente appassionante, fresco e e divertente come pochi altri, un bell' action a scorrimento, perfetto per passare qualche ora spensierata e farsi quattro risate. Grazie Suda.

 

PREGI

Umorismo e divertimento alle stelle

Juliet è... adorabile

Le curve di Juliet sono... adorabili

Grafica fumettosa e sceneggiatura irriverente

Zombie, zombie e ancora zombie

Perfetto per i maschietti

DIFETTI

Gameplay poco fluido e profondo

Telecamera scomoda

Poco longevo

 

GRAFICA...............85

SONORO...............94

GIOCABILITA.........75

LONGEVITA...........74

Divertimento*.......90

GLOBALE..............82

 

A cura di: Marco Tessarolo