Painkiller Hell&Damnation Uncut (2013)

Painkiller Hell&Damnation Uncut (2013)

 

Painkiller, come molti di voi sapranno, è un FPS uscito una vita e mezza fa (2004) su PC: fin da subito si è imposto come vero e proprio cult per via della sua formula ispirata a Doom, capostipite del genere, e per uno stile grafico e sonoro fuori parametro. Ora, a distanza di quasi 10 anni, anche gli utenti PS3 potranno tuffarsi in questa folle esperienza e scoprire un FPS che, pur non rinnovando il genere, è di sicuro entrato nella storia.

 

Questo Hell&Damnation si presenta come un sequel/remake dell'episodio originale: gli eventi, infatti, si svolgono dopo la conclusione di Painkiller ma sostanzialmente ripercorreremo gli stessi livelli e rivivremo le stesse situazioni. Nell'episodio originale il protagonista Daniel Garner, dopo un incidente stradale, passò a miglior (o peggior) vita assieme alla fidanzata Catherine, anch'essa coinvolta nel disastro, e si ritrovò a vagare in uno strano (ma affascinante) purgatorio. Samael, inviato da Dio in persona, chiese a Daniel di sconfiggere le armate di Lucifero promettendogli in cambio il riposo eterno assieme alla sua amata, in Paradiso. Daniel però non ottenne la sua ricompensa, e in questo "seguito" cercherà una nuova via di uscita con l'aiuto di Morte, il quale gli promette l'assoluzione in cambio di un piccolo favore: consegnargli 7000 anime per ristabilire l'equilibrio.

 

 (Painkiller è un FPS che mescola horror, splatter, violenza no-sense e heavy metal!)

 

Come accennato, pur avendo una nuova "trama", Hell&Damnation ripropone gli stessi livelli dell'episodio originale, il che non sarebbe nemmeno un difetto se non fosse che mancano diversi scenari all'appello e il pacchetto risulta molto più povero del previsto: sono solo 14 i livelli proposti, al contrario dei 24 del Painkiller originale, e la cosa francamente la trovo alquanto inspiegabile. Visto dalla prospettiva di un vecchio fan vedere un gioco di questo calibro stroncato e ridimensionato è inconcepibile e inaccettabile. Viene da chiedersi se davvero PS3 non sarebbe stata in grado di reggere tutti i dati originali... Tuttavia quei pochi livelli proposti riescono ancora ad intrattenere grazie al loro stile e al loro design sopra le righe.

Per chi non lo sapesse, il gameplay è piuttosto basilare: smembrare orde infinite di demoni senza cervello senza ricorrere a tattiche e strategie di alcun genere può essere visto dai nostalgici come un gradevole "ritorno alle origini" ma anche come una formula banale e priva di stimoli, oltre che superata da anni. Questione di punti di vista. Ciò che è innegabile è che Painkiller, ora come allora, risulta ancora uno sparatutto arcade decisamente spassoso e irriverente per chi è disposto ad accettarne i limiti e per chi è alla ricerca di un FPS con cui divertirsi senza troppe pretese. Le ambientazioni in cui ci muoveremo, fatte di passaggi segreti, collezionabili e quant'altro, risultano vaste e discretamente esplorabili e godono tra le altre cose di una varietà e di una caratterizzazione davvero encomiabili. Catacombe, cattedrali, rovine, teatri, stazioni ferroviarie, tutto condito da un gustoso stile gothic/horror, e da un buon livello di dettaglio. Come in Doom dovremo semplicemente spostarci da una zona all'altra preoccupandoci di eliminare tutti i nemici presenti nell'area, facendo ricorso ad arnesi spettacolari e distruttivi come shotgun, balestre, lanciarazzi o altre armi meno convenzionali, ognuna dotata di fuoco primario e secondario. Sparsi per la mappa potremo trovare munizioni, armature e diversi oggetti da distruggere contenenti preziosissimo denaro con cui pagare l'utilizzo dei Tarocchi: queste carte (ottenibili portando a termine alcune sfide nel corso dei livelli come "uccidi tutti i nemici", "distruggi tutti gli oggetti", "completa entro X minuti" ecc) potranno essere assegnate liberamente per incrementare alcune caratteristiche del personaggio. Alcune di esse, chiamate Tarocchi Argentati, donano effetti permanenti come Vita Massima o Rapidità aumentati mentre altre, i Tarocchi Dorati, se attivate nel corso della partita doneranno a Daniel alcuni poteri temporanei come il Tempo Rallentato o l'incremento della Resistenza. Niente di eccessivamente strategico, ma l'utilità dei Tarocchi spinge il giocatore a portare a termine gli obiettivi secondari delle missioni per sbloccarne il maggior numero possibile, garantendo una buona rigiocabilità. I completisti sempre a caccia del 100%, inoltre, gradiranno molto il gran numero di segreti e tesori che le mappe nascondono qua e là. Peccato, appunto, che manchino diversi livelli visti in passato, ragion per cui la longevità generale è sicuramente ridotta e si attesta attorno alle 7 ore, variabili ovviamente in base alla nostra bravura e alla nostra dedizione nel cercare tutti i vari segreti.

 

 (Lo stile dei nuovi demoni non sempre è all'altezza di quelli "classici", ma sono eccezioni)

 

I combattimenti, dunque, prevedono massacri colossali in scenari dalle dimensioni considerevoli, fatti di ampi saloni, corridoi mastodontici e grandi spazi aperti. Il numero di nemici a schermo è davvero incredibile e tutto gira senza troppi rallentamenti, anche se la fluidità non raggiunge quella della versione PC. I controlli sono molto semplici e intuitivi: un tasto per il fuoco primario, uno per il fuoco secondario e uno per il salto. Non c'è lo scatto, non c'è la ricarica... il gameplay è davvero basilare e "retrò". Anche qui spiace constatare una notevole differenza qualitativa per quanto riguarda i controlli: su PC il movimento e la mira erano decisamente più fluidi e veloci, mentre su PS3 i comandi sono decisamente più goffi e legnosi, pur essendo comunque funzionali. Ad ogni modo dopo poche partite la situazione si fa decisamente sopportabile e una volta presa la mano si lascia giocare senza problemi. Nonostante i difetti, insomma, le battaglie sanguinolente si susseguono senza alcun problema e l'elevato numero di nemici che si accaniranno su di noi sapranno toglierci più di qualche soddisfazione, nonostante un IA praticamente inesistente e delle meccaniche di gioco davvero elementari. Alle difficoltà più alte, comunque, può rappresentare davvero una bella sfida per chi è alla ricerca di un titolo impegnativo come solo i veri giochi del passato.

 

Graficamente parlando sono presenti degli alti e bassi. Partiamo da un difetto che fin da subito balzerà all'occhio di chi ha avuto modo di giocare al Painkiller originale: l'impatto visivo è rimasto grossomodo lo stesso ma l'immagine generale appare molto più sgranata e povera di dettagli. Le texture sono decisamente più arretrate, così come gli effetti speciali e gli effetti di illuminazione. Inoltre, i più attenti non faticheranno a notare che sono sparite diverse chicche grafiche presenti nelle ambientazioni, come alcuni cadaveri appesi o altre "decorazioni". Come se non bastasse ci sono fastidiosi fenomeni di popup. Il passo indietro è piuttosto evidente, ma Hell&Damnation ha introdotto anche diverse migliorie non di poco conto: nell'episodio originale, infatti, molti nemici (in particolare i boss) avevano un aspetto decisamente scialbo e banale, con una modellazione ridicola se paragonata alla maestosità grafica generale. Ebbene, in questa occasione i ragazzi di Nordic Games hanno pensato bene di rivederne alcuni, e hanno notevolmente migliorato la caratterizzazione di molti demoni aggiungendo armature e vari dettagli estetici. Per il resto è il buon vecchio Painkiller: animazioni legnose e arretrate, fisica di gioco surreale, decine di nemici su schermo, ambienti vasti e affascinanti, uno stile visivo originale e inconfondibile. A rendere Painkiller tanto originale, comunque, non è solo la sua realizzazione grafica: la colonna sonora è il piatto forte del gioco, un cocktail esplosivo di brani heavy metal che rende gli scontri sempre emozionanti e adrenalinici. Vedere demoni esplodere in mille pezzi in un tripudio di sangue e arti accompagnati da chitarre e batterie spumeggianti è una di quelle esperienze che ti rimangono addosso. Sarà semplice, sarà banale... ma Painkiller esalta e diverte ancora oggi, e lo fa in grande stile. Il doppiaggio è stato completamente rivisto (per fortuna) e pur non raggiungendo mai picchi elevati si mantiene quantomeno su standard discreti. Immutati, nel bene e nel male, gli effetti sonori: le campionature delle armi, pur non essendo tecnicamente al top, sono molto originali e suggestive ma lo stesso non si può dire delle esplosioni o dei versi demoniaci. La soundtranck insomma vale da sola il prezzo del biglietto, ma per il resto il comparto sonoro si limita a fare il suo dovere e nulla più.

 

 (L'impatto grafico è quello di sempre, ma alcuni difetti su PS3 fanno storcere il naso)

 

Una particolarità di Hell&Damnation è la possibilità di affrontare la campagna in cooperativa con un altro giocatore, sia locale che online. Oltre alla campagna è presente anche un' interessante modalità multigiocatore: 8 persone possono sfidarsi a gare di Deathmatch, Deathmatch a Squadre o Cattura la Bandiera, o collaborare in una più coerente modalità Sopravvivenza per sconfiggere orde di demoni assetati di sangue. Nel complesso niente di entusiasmante ma la modalità cooperativa può anche risultare divertente, soprattutto con gli amici. Peccato per i consueti problemi di lag, anche se sopportabili.

 

Insomma, in generale questa ennesima edizione di Painkiller è un "more of the same" decisamente evitabile da chi già possiede l'originale su PC, ma consiglio agli utenti console di dargli una possibilità: con meno di 30 euro potete portarvi a casa uno sparatutto che ha fatto la storia, e scoprire per la prima volta uno dei giochi che hanno contribuito a diffondere il genere, anche se in versione "ridotta". Se non l'avete ancora giocato e se volete staccare dal solito FPS a sfondo bellico, provatelo.

 

PREGI

Un bel FPS vecchio stile

Colonna sonora e stile grafico esaltanti

Tanta atmosfera

Zeppo di segreti e cose da scoprire

Ottima varietà di armi, nemici e ambientazioni

Una nuova arma e un nuovo boss

E' ancora oggi divertente

DIFETTI

IA inesistente

Mancano diversi livelli originali

Grafica e sonoro nel complesso molto arretrati

Controlli non sempre fluidi e precisi

E' un gioco di 10 anni fa, e si vede

Solo per nostalgici

 

GRAFICA...............70

SONORO...............73

GIOCABILITA.........70

LONGEVITA...........75

GLOBALE..............72

 

A cura di: Marco Tessarolo