Resistance 3 (2011)

Resistance 3 (2011)

 

Resistance è una serie molto cara ai possessori di PS3. Già al suo esordio mostrava tutti i segni di una serie di successo: stile grafico ricercato, nemici carismatici, gameplay vario e divertente. Cosa chiedere di più?

Ora siamo al capitolo finale, la trilogia sta per chiudersi e la domanda sorge spontanea: Resistance 3 sarà all’ altezza dei suoi precedenti?

 

La storia vede per protagonista Joseph Capelli, un disertore che ha scelto di abbandonare i campi di battaglia per proteggere la propria famiglia: questo però non gli ha impedito di continuare ad imbracciare le armi, poiché per riuscire nell' impresa e salvare il genere umano ha bisogno di affrontare i Chimera un’ ultima volta, mettendo in atto l’ ultimo contrattacco da parte della Resistenza.

 

 (Joseph è pronto a tutto pur di salvare la sua famiglia)

 

Sicuramente, con gli anni, la componente narrativa nella serie ha assunto ruoli sempre più centrali, tanto che da questo punto di vista quest ultimo episodio riesce quasi a superare quel piccolo capolavoro per PSP che era Resistance Retribution: dico quasi perchè, pur essendo ottima, la trama non riesce ad appassionare e i personaggi sono poco carismatici e caratterizzati in modo frettoloso. La regia cinematografica delle cutscene e la sceneggiatura drammatica ed emozionante riescono nel loro compito di coinvolgere, un risultato che difficilmente si riesce a raggiungere in uno sparatutto: non aspettatevi qualcosa al livello dei vari Metal Gear o Half Life, ma senza dubbio molte spanne sopra a quanto si vede solitamente in un FPS. Anche se i buchi narrativi non mancano è possibile rimediare raccogliendo le Registrazioni e i Documenti sparsi per lo scenario, che approfondiscono la trama e rispondono a più di una domanda. Finalmente dei collezionabili che servono a qualcosa! L' unica pecca evidente e difficile da digerire è un finale frettoloso e poco verosimile, per niente epico o emozionante come i fan si aspettavano.

I livelli sono lineari come sempre, e vedono il protagonista attraversare diverse zone degli Stati Uniti devastati dall’ invasione: fattorie, grotte, cittadine, astronavi, la varietà di luoghi e situazioni è davvero eccellente e non mancano diverse sorprese. Le sparatorie, ovviamente, sono il piatto forte del titolo: i nemici sono vari e numerosi, il feeling delle armi è strepitoso e sono ottimamente caratterizzate. Ogni arma ha caratteristiche completamente diverse l’ una dall’ altra il che, unito alla presenza di punti deboli ben specifici da parte dei Chimera, spinge il giocatore a testare continuamente tutti i gingilli a disposizione, senza focalizzarsi su un'unica arma come spesso accade in titoli come Call of Duty o simili.

 

 (Basta con le battaglie in massa: in Resistance 3 saremo in netta inferiorità numerica)

 

Ogni “giocattolino” presenta un attacco Primario e uno Secondario, da usare secondo le esigenze del momento: generare scudi e campi gravitazionali, tracciare un nemico, piazzare torrette, svuotare l' intero caricatore in un colpo solo... Le armi sono davvero varie e divertenti da utilizzare, totalmente differenti tra loro per fuoco, rinculo e portata! Se questo non bastasse, sappiate che la loro potenza migliora con l’ uso: più un’ arma viene utilizzata, più questa “sale di livello” e sblocca potenziamenti automatici come mirini, danno maggiorato, proiettili perforanti ecc.

Le situazioni prevedono momenti già vissuti in passato a sorprese più o meno prevedibili: attraversare zone devastate, difendere la ritirata dei compagni, abbattere colossi poco amichevoli, fughe a rotta di collo, sezioni su binari, assalti a sorpresa e imboscate. Sicuramente la noia non si fa mai sentire, ed è un pregio che pochi sparatutto possiedono; peccato solo che, ancora una volta, la presenza forse eccessiva di filmati e sezioni “narrative” scriptate spezzino un po’ troppo l’ azione, ma è un difetto a cui -purtroppo- ci siamo abituati nel corso degli anni.

Fortunatamente però il divertimento non manca, ed è piacevole notare come Resistance mantenga uno stile “vecchia scuola”, nonostante avversari più gettonati come Call of Duty e Killzone abbiano lasciato questa strada da tempo. Non sono solo i boss di fine livello o il feeling delle armi a trasmettere una dolce e piacevole sensazione di “classicità” ma anche piccole chicche che, nel complesso, rendono Resistance un gioco tutto sommato molto più impegnativo e appassionante della concorrenza: ad esempio l’ energia non si rigenera automaticamente con il passare del tempo (bisogna cercare delle fialette sparse per lo scenario o lasciate dai cadaveri) e le munizioni sono piuttosto rare e difficili da trovare, cosa che obbliga il giocatore ad affrontare gli scontri adottando strategie ben precise e facendo attenzione a non sprecare colpi preziosi (in effetti, in certi frangenti Resistance 3 sembra quasi un survival horror). Piccoli accorgimenti, ma fondamentali per trasmettere continuamente la sensazione di pericolo e impotenza, di fronte ad avversari più numerosi e tecnologicamente più avanzati di noi. E se è vero che l’ azione è piuttosto lineare, bisogna però dire che le ambientazioni sono discretamente grandi e formate da numerosi percorsi alternativi: certo, non aspettatevi la libertà d’ azione di Crysis 2, ma al giocatore è concesso di esplorare gli scenari alla ricerca di munizioni e oggetti utili (oltre che degli immancabili collezionabili). Operazione necessaria per sopravvivere, soprattutto alle difficoltà più alte (ma già a difficoltà “Normale” la sfida è garantita!).

 

 (I nemici offrono un buon livello di sfida, ma la loro IA spesso lascia a desiderare)

 

Insomma, pur non apportando grandi novità al genere, Resistance 3 rappresenta un ottimo ritorno alle origini, oltre che una perfetta testimonianza di come meccaniche “classiche” sappiano divertire molto di più di tante trovate “moderne”. Tosto, appassionante e impegnativo ma senza mai essere frustrante: difficilmente riuscirete a staccarvi prima di averlo finito.

 

Graficamente non è di certo un gioco titanico, ma i ragazzi di Insomniac sono riusciti a proporre un mondo di gioco ugualmente straordinario: non avrà la ricchezza grafica di Killzone o i tocchi di classe di Crysis, ma Resistance possiede uno stile artistico e visivo molto personali, e per certi versi superiori ai colossi già citati: le ambientazioni sono tra le più affascinanti e originali mai viste, con strade, automobili, vestiti e arredamenti dell’ epoca (gli anni ’50) che contrastano nettamente con astronavi ed equipaggiamenti alieni ultratecnologici. Il risultato generale è eccellente, e si ha davvero la sensazione di vivere una “realtà alternativa” in cui terrestri e alieni si sono incontrati, in cui passato e futuro si intrecciano in un mix a dir poco riuscitissimo e verosimile nella sua “irrazionalità”. Tuttavia ciò non vuol dire che tecnicamente sia poco valido, anzi, molti aspetti sono stati migliorati parecchio rispetto al datato Resistance 2, a cominciare dalla texturizzazione dei poligoni e dal realismo di effetti atmosferici. Ora i modelli sono decisamente più curati, con animazioni più fluide (anche se lontane dall’ eccellenza di altre produzioni) e un’ espressività dei volti molto meno legnosa. Anche aspetti come acqua, vento ed esplosioni sono stati migliorati notevolmente, e adesso trovarsi coinvolti in una tempesta o in un’ acquazzone è decisamente più emozionante. Ottimi anche i miglioramenti agli effetti di luce: riflessi e ombre ora sono finalmente in grado di generare giochi visivi dignitosi, e il risultato in certe occasioni lascia davvero stupiti.

 

 (Graficamente è molto buono, anche se non regge il confronto con avversari come Killzone)

 

Da sottolineare la grafica stabile a 60 frame al secondo e la compatibilità con il 3D (davvero ben fatto), che rendono la visione una gioia per gli occhi! Certo, peccato che gli scenari siano un po’ statici, che soffrano di una certa carenza di dettagli e che a livello poligonale non riesca a competere con i migliori, ma tutto sommato il risultato finale è più che accettabile. Di sicuro, i pregi riescono il più delle volte ad oscurare i difetti, questo è certo. Ottimo anche il lavoro svolto sul comparto sonoro: doppiaggio e soundtrack sono curatissimi e riescono sempre a coinvolgere in ogni momento. Anche gli effetti sono molto vari e avvolgenti (compresi gli effetti ambientali) anche se qualche suono decisamente è poco al passo con i tempi. Nel complesso, comunque, c’ è davvero poco di cui lamentarsi.

Il gameplay è vario e spettacolare: le situazioni, pur non essendo originali, sono ben ritmate e riescono sempre a coinvolgere (azione, fughe, sezioni stealth, survival…). La buona libertà di azione, inoltre, garantisce un tasso di coinvolgimento sempre elevato (con numerose coperture, percorsi alternativi ecc), grazie anche alla presenza di numerosi spazi aperti in cui dare sfogo alla propria voglia di esplorazione. I controlli sono molto più reattivi e fluidi. Da segnalare, infine, il supporto al Move.

La longevità è in linea con gli standard attuali: 10/12 ore per portare a termine l’ avventura, qualcuna in più per recuperare tutti i collezionabili e scoprire tutti i segreti. Poi è presente il coop (sia online che a schermo condiviso, ma solo per due giocatori) per la campagna e il multi competitivo online, poco originale ma carismatico (le meccaniche sono ancora fresche e divertentissime), che vede ridotto a 16 il numero dei partecipanti (rispetto ai 64 del secondo capitolo) e proprio per questo risulta essere meno caotico e confusionario.

 

 (Le mappe online sono decisamente varie e curate, oltre che graficamente ottime)

 

Insomma, nel complesso è sicuramente il miglior capitolo della saga e uno dei FPS più divertenti di questa generazione. Ma allora cosa impedisce a Resistance 3 di essere considerato un capolavoro assoluto? Forse un comparto tecnico inferiore alla concorrenza e la mancanza di novità interessanti, ma per il resto è davvero una piccola perla che nessun amante del genere dovrebbe lasciarsi scappare, uno sparatutto che riesce senza troppa fatica a competere con avversari più grandi di lui e, in alcuni casi, a superarli.

 

PREGI

Ottime ambientazioni e ottima atmosfera

Giocabilità eccellente e scontri a fuoco appassionanti

Molto vario e buona longevità

Ottima modalità cooperativa

Online decisamente divertente e completo

DIFETTI

Graficamente è meno impressionante della concorrenza

Poche novità

Trama appassionante ma poco profonda, finale deludente

L' IA a volte lascia interdetti

 

GRAFICA...............84

SONORO...............91

GIOCABILITA.........90

LONGEVITA...........92

Divertimento*.......95

GLOBALE..............89

 

A cura di: Marco Tessarolo