Spec Ops: The Line (2012)

Spec Ops: The Line (2012)

 

Esistono sparatutto buoni e sparatutto cattivi. Ed esistono sparatutto che non sono nè l'uno nè l'altro, un pò come i protagonisti di Spec Ops The Line. Ecco, l'ultima fatica di Yager Development si pone proprio in questo limbo, ad un soffio dai migliori shooter sul mercato. Scopriamo perchè.

Questa travagliata produzione vanta una delle storie più coinvolgenti e toccanti mai viste nel panorama degli shooter: impersoneremo Walker, capitano di una squadra di soccorso con l'incarico di cercare alcuni superstiti a Dubai, dopo che una misteriosa e apocalittica tempesta di sabbia ha completamente raso al suolo la città. Questa tempesta ha messo in ginocchio qualunque forma di civiltà e seppellito strade e abitazioni, e i sopravvissuti si aggirano in accampamenti improvvisati o in zone elevate (un tempo dimore di ricchi e benestanti -come grattacieli e appartamenti di lusso) alla ricerca di cibo e acqua. Ad accompagnare Walker nella missione ci saranno Lugo e Adams, due soldati tutti d'un pezzo ma diversi dai soliti "duri imbottiti di testosterone", e caratterizzati da una personalità interessante e mai banale che muterà con l'evolversi degli eventi. Comunque, quella che all'inizio sembrava una normale missione di soccorso ben presto si trasformerà in una lotta alla sopravvivenza, sia fisica che psicologica. Sembra che in città un colonnello americano di nome Konrad, amico di Walker, abbia deciso di disertare e creare un esercito personale per controllare e sottomettere ciò che resta di Dubai. Per Walker e gli altri non si tratta più di una missione di salvataggio ma di una vera e propria guerra personale: è in gioco il destino di migliaia di persone, e il colonnello deve morire anche a costo di ignorare gli ordini ufficiali... ma prima di farlo, Walker vuole scoprire il motivo di tanta follia, affrontando il disertore faccia a faccia.

 

 (Preparatevi ad un'avventura cupa, realistica, angosciante e senza esclusione di colpi)

 

Ora, mi rendo conto che la trama può apparire piuttosto banale e -decisamente- scopiazzata da Apocalypse Now (capolavoro cinematografico diretto da Francis Ford Coppola nel 1979), ma credetemi se vi dico che presto, dopo poche missioni, la storia prende letteralmente il volo e subisce un salto di qualità non indifferente, fino a sfociare nello stupefacente finale. Trama, regia, personaggi e scenografie sono, in effetti, gli unici motivi validi per acquistare Spec Ops The Line, e vi giuro che non vi faranno rimpiangere neanche un soldo speso. Viceversa, se escludiamo tutti questi pregi quello che resta del gioco è uno shooter decisamente banale, lineare e con pochi spunti originali. Il nostro obiettivo è di attraversare Dubai alla ricerca del colonnello, affrontando una dietro l'altra schiere di soldati e ribelli sempre più aggressivi, in scenari devastati e abbandonati a sè stessi, con cadaveri in putrefazione e altri macabri spettacoli lasciati a marcire sotto il sole del deserto.

Nel corso dei livelli potremo impartire semplici ordini ai nostri compagni, che potranno concentrare il proprio fuoco su determinati nemici o lanciare granate stordenti. Purtroppo l'IA alleata mostra evidenti limiti, dal momento che si spostano da un riparo all'altro senza badare alle pallottole nemiche e senza preoccuparsi di trovare un nascondiglio (e la cosa incide notevolmente soprattutto alle alte difficoltà, poichè l'energia nostra e dei nostri compagni viene bruscamente ridotta): per questo finiranno al tappeto molto spesso, costringendoci ad uscire allo scoperto per raggiungerli e rianimarli entro pochi secondi. Certo, questa feature avrebbe dovuto aumentare il senso di realismo e di tensione (e a difficoltà Normale si può dire che la cosa funzioni), ma in realtà il comportamento dei compagni finisce spesso per FRUSTRARE il giocatore, anzichè procurargli tensione. Molto meglio invece l'IA degli avversari, che cercano spesso di aggirarci e di esporsi solo quando necessario.

Un'idea originale introdotta da Spec Ops The Line è invece la possibilità di seppellire i nemici sotto montagne di sabbia: in alcuni scenari, infatti, sono presenti lucernari, vetrate e muri perimetrali che possono essere frantumati per far cadere sugli avversari la sabbia accumulata su di essi. Questa caratteristica aggiunge un pò di brio e strategia agli scontri, anche se personalmente avrebbe potuto essere più approfondita e meglio sviluppata, dal momento che spesso queste montagne di sabbia sono fin troppo evidenti e vengono servite su piatti d'argento, rendendo quindi troppo semplice la loro identificazione e troppo efficaci i loro effetti. Comunque la riproduzione della sabbia che sfonda muri e finestre invadendo la zona di combattimento è davvero curatissima e spettacolare.

Anche il sistema di copertura, pur essendo utile ed efficace, è realizzato in modo piuttosto frettoloso: nascondersi e uscire da un riparo (o spostarsi da uno all'altro) è piuttosto frustrante, a causa di controlli spesso legnosi e imprecisi. Niente che non si possa risolvere con un pò di pratica, ovviamente. Ed è bene abituarsi presto, perchè sperare di sopravvivere con assalti "alla Rambo" è praticamente impossibile. Un paio di pallottole e finiremo all'altro mondo.

 

 (The Line non risparmia dettagli cruenti e scene di assoluta violenza)

 

Per il resto, il titolo in questione risulta essere uno shooter in terza persona a dir poco canonico, che sfrutta tutte le caratteristiche tradizionali del genere: la vita si autorigenera, si può trasportare un massimo di due armi contemporaneamente, ci sono alcuni eventi scriptati, fasi su binari, qualche -raro- Qte... Nel complesso, gli amanti di questo genere videoludico si sentiranno subito a casa, ma è doveroso sottolineare che si tratta di un gioco piuttosto impegnativo: Spec Ops The Line non è di certo un simulatore, ma richiede un pò di tattica e pazienza per essere giocato. Se siete alla ricerca di uno sparatutto frenetico e veloce fareste bene a cercare altrove perchè, come accennato, il titolo di 2K focalizza la sua attenzione sulla narrazione, sull'atmosfera e sulla sensazione di realismo, cercando di immergere il giocatore nella storia e di farlo ragionare sul comportamento e sulle "scelte" dei protagonisti. Scelte che dovremo spesso prendere in prima persona (come uccidere o risparmiare la vita di un personaggio-chiave, sacrificare un civile per salvare un soldato con preziose informazioni o viceversa...) e che andranno ad influenzare la storia sbloccando uno dei diversi finali.

Insomma, anche se le prime impressioni sono state tutt'altro che incoraggianti, generalmente ammetto che ho trovato questo gioco molto divertente e appassionante: dopotutto, non ho riscontrato alcun difetto grave che limitasse il divertimento o che intralciasse eccessivamente la godibilità dell'azione, quindi a parte i controlli un pò grezzi, uno svolgimento eccessivamente lineare e un gameplay poco originale direi che Spec Ops The Line è stata una graditissima sorpresa, soprattutto a causa dell' eccellente qualità sceneggiatura, imprevedibile e in alcuni casi toccante.

Parlando del multiplayer, ci troviamo sicuramente di fronte ad una modalità ben fatta e divertente, ma non priva di sbavature. Innanzitutto, la rigidità dei controlli non aiuta di certo durante le modalità competitive: muoversi, mirare e nascondersi sono azioni che richiederanno molti sforzi per essere apprese, e molto impegno per essere sfruttate per uscire indenni dal caos e dalla frenesia dei combattimenti online. Le mappe (7 in tutto) sono strutturate su più piani, godono di dimensioni apprezzabili, e in generale l'azione è ben distribuita all'interno delle ambientazioni, ma i punti di respawn (soprattutto nella modalità Tutti contro Tutti) possono dare qualche problema. Interessante la presenza di elementi interattivi o di variabili che modificano in tempo reale alcune mappe, come tempeste di sabbia improvvise che limitano la visibilità e intralciano i movimenti dei giocatori. Buono il bilanciamento di quasi tutte le armi e le abilità, meno buona la stabilità della connessione. Le modalità presenti e i contenuti del multiplayer insomma non saranno moltissimi o particolarmente originali, ma sapranno intrattenere per un pò di tempo chi riuscirà ad apprezzare il ritmo e lo stile di Spec Ops The Line.

 

 (Tecnicamente il gioco non è perfetto, ma certi scenari lasciano senza fiato)

 

Parlando dell aspetto tecnico, anche la grafica soffre di vistosi alti e bassi. Tecnicamente il titolo si difende sufficientemente bene, con buoni modelli dei personaggi e uno stile visivo assolutamente affascinante e artistico (certe ambientazioni e certi panorami sono davvero carichi di atmosfera). Spicca in positivo soprattutto la realizzazione della sabbia e delle tempeste, veramente ben fatte. E' un vero peccato, quindi, di fronte a tanti pregi e a una direzione artistica così ispirata, notare texture arretrate e caricate in netto ritardo, la quasi totale assenza di riflessi sulle superfici, zone spoglie e povere di dettagli, elementi scenici che si ripetono, una saturazione dell'immagine troppo alta, qualche bug occasionale e caricamenti dei checkpoint ai limiti della sopportazione. Di certo l'Unreal Engine ha limitato molto le ambizioni dei programmatori, il che è un vero peccato: con un budget più sostanzioso e un maggior sforzo realizzativo poteva essere un vero capolavoro.

Il sonoro, invece, non solo sfoggia una delle migliori soundtrack del genere ma anche un doppiaggio in italiano superiore alla media. Solo gli effetti, a volte, sono un pò arretrati (come le campionature di crolli ed esplosioni) ma in generale niente di grave.

Insomma il sonoro è davvero eccellente ma, come abbiamo visto finora, in Spec Ops The Line ad ogni pregio si alterna un difetto: infatti è ora il momento di parlare della longevità. La durata della campagna è veramente scarsa, poco più di 4 ore a difficoltà Normale (qualcosina in più aumentando la difficoltà). Credetemi, però, quando vi dico che quelle 4 ore sono decisamente indimenticabili, e si lasciano rigiocare che è un piacere. Almeno ci sono alcuni collezionabili, e la presenza di finali alternativi e scelte da compiere nel corso dei livelli spingono a rigiocare più volte la campagna.

Per concludere, Spec Ops The Line è un gioco di luci e ombre, che alterna pregi di tutto rispetto a difetti grossolani e fastidiosi. Più che "fastidio", una volta finito si prova semplicemente un pò di "rabbia", all'idea che un gioco con così tante potenzialità e cosi tanti pregi non sia stato sviluppato come dovrebbe.

Qualsiasi difetto comunque non sminuisce la qualità generale del titolo, che risulta essere sempre godibile, divertente e appassionante, soprattutto in singleplayer. Le premesse per imporsi come una saga di successo ci sono tutte: speriamo davvero in un futuro capitolo più curato e profondo.

 

PREGI

Trama e personaggi curatissimi e coinvolgenti

Ambientazioni originali e cariche d'atmosfera

Buoni effetti speciali

Ritmo appassionante e mai noioso

DIFETTI

Comparto tecnico datato

Sistema di copertura legnoso

Controlli poco fluidi e reattivi

Longevità generale appena sufficiente

Multiplayer superfluo

Una modalità coop ci poteva stare

 

GRAFICA...............80

SONORO...............90

GIOCABILITA.........82

LONGEVITA...........70

GLOBALE...............81

 

A cura di: Marco Tessarolo