Uncharted 3 (2011)

Uncharted 3 (2011)

 

Uncharted è ormai diventato un vero e punto di riferimento per tutti gli amanti dell’ Avventura con la A maiuscola, una saga che è stata in grado di surclassare i più grandi del genere, come Tomb Raider o Indiana Jones. Siamo arrivati alla resa dei conti, con il terzo e ultimo capitolo “L’ Inganno di Drake”. Sarà all’ altezza delle aspettative (c’ è bisogno di chiederlo?)?

 


La storia di Nathan gronda stile da tutti i pori: finalmente conosceremo i lati più intimi del protagonista, a cominciare dalla sua infanzia e dall' incontro con il futuro migliore amico Sully. Torneranno vari amici/nemici già visti in passato, una vera e propria rimpatriata che farà la gioia di tutti i fan, riuniti alla ricerca della leggendaria Atlantide del deserto tramite gli indizi lasciati dall’ antenato Francis Drake. Questa sarà l’ avventura più pericolosa mai affrontata dal nostro eroe, che sarà ostacolato da mercenari e da un’ oscura setta segreta, che metteranno in pericolo non solo i suoi amici ma anche la sua stessa vita. Non mancheranno colpi di scena (più o meno) inaspettati e situazioni (più o meno) imprevedibili. Ciò che ho apprezzato maggiormente è che l'azione è distribuita meglio all'interno dei livelli: in passato si passava fin troppo tempo a correre e sparare, mentre in Uncharted 3 le sparatorie e le scene scriptate sono un pò meno presenti e c'è un pò più spazio per l'esplorazione e il mistero. La storia è davvero ricca di tensione e trasmette una continua sensazione di pericolo, in un’ escalation di emozioni che stregherà anche il giocatore più insensibile, con il solito mix di esplorazione, azione e avventura. A dire il vero molte situazioni sanno di “già visto” (le fughe spericolate, i salvataggi a rotta di collo…), gli enigmi sono ancora troppo semplici e il finale è meno "drammatico" di quello che speravo, ma è impossibile lamentarsi davanti ad un lavoro così maestoso.

 

 (Uncharted riesce a competere con i migliori film del genere per storia e personaggi)

 

Diciamo che L'Inganno di Drake non impressiona per impatto e originalità come quanto fece all'epoca Il Covo dei Ladri, ma sfrutta tutto il meglio dei capitoli precedenti e lo confeziona in un pacchetto più completo e curato, aggiungendo una storia ancora più coinvolgente e avventurosa. A trainare il giocatore è una sceneggiatura costruita alla perfezione che non annoia mai e, pur presentando alcuni cliché, offre il massimo che possiamo desiderare. Come sempre, Uncharted è sinonimo di avventura e azione adrenalinica: alterneremo fasi esplorative in cui cercare indizi e risolvere enigmi (purtroppo il più delle volte semplici e poco impegnativi, grazie anche ai movimenti dinamici della telecamera che "suggeriscono" le varie soluzioni), fasi platform in cui saltare, arrampicarsi, nuotare e strisciare per proseguire l' avventura e sparatorie furibonde contro mercenari e nemici senza scrupoli. L' equilibrio tra generi così diversi (action, platform e adventure) è ottimamente realizzato, tanto da rendere L' Inganno di Drake un gioco adatto a tutti, dai più spericolati ai più tradizionalisti. Inoltre, la possibilità di scegliere tra 4 livelli di difficoltà garantisce un minimo di sfida anche ai giocatori un pò più "navigati", ma senza mai raggiungere picchi frustranti. Non mancano ovviamente decine e decine di tesori nascosti, in grado di regalare molte soddisfazioni agli "esploratori" che si cimenteranno nella loro ricerca.

 

 (Uncharted 3 è un mix perfetto tra azione, platform e avventura!)

 

 

A farla da padrone è comunque una realizzazione tecnica senza precedenti: i personaggi sono espressivi, ottimamente modellati e animati alla perfezione. Graficamente è tutto sontuoso: effetti speciali, effetti luminosi, riflessi, crolli, esplosioni, effetti particellari, effetti ambientali (come fuoco e acqua) sono tecnicamente avanzati e realistici. Peccato solo per qualche rarissimo difetto, come muri che spariscono per un secondo, qualche fastidioso scatto e dei personaggi che sembrano ancora "pattinare" sul pavimento, ma in generale non teme paragoni. E che dire degli scenari? Semplicemente incredibili. Un’ esplosione di dettagli da paura, con livelli (purtroppo) estremamente lineari come sempre, ma in certe occasioni molto più vasti ed esplorabili che in passato. Infatti, soprattutto nelle fasi di combattimento, le mappe offrono vari tipi di approccio allo scontro ed è possibile applicare alcuni tipi di strategie: meglio recuperare un fucile da cecchino, allontanarsi e freddarli dalla distanza, eliminarli di soppiatto studiando i percorsi delle guardie o rischiare il tutto per tutto e combattere a distanza ravvicinata sfruttando le numerose coperture? Basta scegliere.
E il sonoro? Ugualmente incredibile. Il doppiaggio in italiano è curatissimo (un esempio per molte altre produzioni a venire), gli effetti sono vari e immersivi e la colonna sonora epica ed esaltante (anche se non molto originale, a mio avviso).

 

 (Graficamente, è il gioco migliore mai visto su console. Un capolavoro)

 

Il gameplay è ciò che avete sempre desiderato ma che non avete mai trovato nel 99% dei videogiochi esistenti: controlli fluidi e intuitivi, numerose applicazioni delle mosse e un sistema di combattimento profondo e dinamico (per il genere): quest’ ultimo, poi, è davvero superbo poiché consente, con pochi tasti, di attaccare, schivare, liberarsi dalle morse e via dicendo; ottimo e intuitivo come sempre l' uso delle coperture. Per il resto è il solito Uncharted, ma migliorato sotto ogni profilo: esplorazione, scontri a fuoco, inseguimenti, pedinamenti, il gameplay è sempre vario e mai monotono (gli enigmi sono un po’ più vari e originali che in passato), ma le novità in questo ambito non sono molte rispetto al secondo episodio. Anche stavolta porteremo con noi solo due armi (una pistola e un arma "pesante"), cosa che ci obbligherà a cercare munizioni in giro per lo scenario o a recuperare nuove armi dai nemici caduti. Certo, non aspettatevi munizioni scarse alla "Tomb Raider", ma non sperate nemmeno di gettarvi a capofitto nella mischia sputando piombo alla cazzo di cane. L' unica pecca che intacca pesantemente la sensazione di realismo riguarda una pessima fisica di salti e cadute ma... di certo non è un difetto tanto grave da influire sul voto finale.

 

 (Gli scenari offrono un pò più di libertà di azione che in passato, ma non aspettatevi miracoli)


Insomma, poche novità, ma del resto è difficile migliorare una formula già perfetta. Peccato soprattutto che la linearità dei livelli non dia la possibilità al giocatore di sfruttare i comandi con più libertà: spesso si ha l' impressione di essere “guidati” nel corso dell' azione, soprattutto durante le scalate, il che pesa non poco sull' effettiva giocabilità generale, ma per il resto è davvero difficile trovare qualcosa di cui lamentarsi. Un gioco veramente divertente e appassionante come pochi.
La longevità in singolo è leggermente diminuita rispetto al secondo episodio (anche se la qualità è decisamente aumentata e non mancano un sacco di tesori da scoprire), ma poi c'è anche l'online, tra cui la modalità cooperativa per quattro giocatori.

Che abbiate giocato o no i capitoli precedenti adorerete L’ Inganno di Drake: oltre ad essere tecnicamente impressionante è anche ultra-mega-stra-divertente da giocare e da vedere. Il terzo capitolo è l’ apice di una saga che, statene certi, influenzerà per molto tempo libri, film e videogiochi di avventura, grazie ad una trama travolgente, una regia strepitosa, dialoghi costruiti ad arte e situazioni esaltanti ed esplosive.

 

PREGI

Tecnicamente mostruoso

Divertimento all’ ennesima potenza

Trama varia e ricca di sorprese

Giocabilità perfetta

Multiplayer davvero curato

DIFETTI

Linearità a volte fastidiosa

Pochi enigmi

Poca esplorazione e gameplay “guidato”

 

GRAFICA...............96

SONORO...............95

GIOCABILITA.........89

LONGEVITA...........92

Divertimento*.......98

GLOBALE..............93

 

A cura di: Marco Tessarolo