Lone Survivor (Store/2013)

Lone Survivor (Store/2013)

 

Lone Survivor è figlio di una categoria di videogiochi che negli anni '90 spopolava molto tra i videogiocatori su console: Resident Evil, Silent Hill, Alone in the Dark, sono tutti capolavori che hanno definito il termine "survival horror" e creato un genere di nicchia purtroppo destinato, nonostante il progredire della tecnologia e il diffondersi dell' hobby videoludico, a rimanere isolato in secondo piano. Jasper Byrne, con Lone Survivor, sembra aver voluto rendere omaggio proprio a quell'epoca e a quel genere, e senza inventare nulla di nuovo è riuscito a riproporre senza sbavature tutto il fascino sprigionato da quei capolavori, ma lo ha fatto con uno stile tutto suo.

 

 

Interpreteremo You, unico superstite (o forse no) di una misteriosa catastrofe che ha ridotto tutto in cenere. You, confuso e spaesato, vuole in tutti i modi far luce su questa situazione e cercare altri sopravvissuti... ma per farlo dovrà affrontare pericoli di ogni genere, soprattutto mentali: oltre ad affrontare abomini ben poco amichevoli dovrà anche sopravvivere alla follia che, lentamente, inizierà a diffondersi in lui. Visioni, situazioni paradossali, scene inspiegabili, Lone Survivor è un degno esponente di quelli che vengono definiti "horror psicologici". La trama è contorta come poche e molto viene lasciato alla libera interpretazione del giocatore, senza che vengano fornite risposte e spiegazioni, il che può sicuramente deludere chi si aspetta una trama degna di questo nome, ma chi ama i survival horror e le storie più "impegnate", da interpretare in modi diversi, di certo si divertirà un sacco a cercare indizi e spunti per dare un senso a tutto quello che succede (magari anche con documenti e pagine di diario da raccogliere).

Le meccaniche di gioco seguono i canoni classici del genere: l'unica arma a disposizione è una pistola, e i proiettili sono davvero rarissimi. E' impossibile procedere uccidendo tutti i nemici sulla nostra strada, quindi il più delle volte dovremo utilizzare metodi silenziosi (spegnere la torcia e nascondersi in zone oscure in attesa che il pericolo sia passato), oppure posizionando esche di carne per attirare l'attenzione delle creature. Lone Survivor, però, da vero survival ci costringerà anche a soddisfare i fabbisogni del protagonista, ovvero la fame e il sonno. Qua e là troveremo cibi e bevande da razionare con cura (è possibile anche combinare ingredienti e cucinarli per ottenere piatti più sostanziosi), e di tanto in tanto dovremo tornare al nostro appartamento per schiacciare un pisolino. Oltre a tutto questo troveremo anche delle pillole, che se assunte ci daranno particolari benefici, ma anche svantaggi dal momento che ci procureranno allucinazioni ed effetti collaterali assortiti. Nel nostro appartamento avremo a disposizione anche una radio, da utilizzare per ascoltare alcune frequenze e acquisire informazioni su quello che succede all'esterno, e altre piccole chicche che vi lascerò scoprire da soli. Insomma, per essere un "giochino indie" ce n'è di carne al fuoco.

 

 

Il gioco riesce continuamente ad inquietare il giocatore anche grazie ad effetti grafici/sonori di gran classe. La "paura" di certo non è presente (anche se in un paio di occasioni qualche sussulto l'ho avuto eccome), ma l'angoscia... quella si che è un' emozione che ci accompagna dall'inizio alla fine, senza darci un attimo di tregua, e questo grazie al suo comparto tecnico a dir poco stiloso.

Una delle prime cose che balzano all'occhio è il particolare stile visivo adottato da Lone Survivor: se me l'avessero detto prima di acquistarlo non avrei mai creduto che una visuale in 2D e una grafica in stile 8bit avrebbero reso giustizia a un survival horror degno di questo nome. Mi sbagliavo. Nonostante i pixel enormi e le schermate bidimensionali la grafica riesce a trasmettere una tensione palpabile, autentica, e non risparmia dettagli estetici "da paura" (tanto per restare in tema). Ogni angolo dello scenario e ogni oggetto è perfettamente "leggibile", e se è vero che su uno schermo di 40'' è quasi impossibile sopportare dei pixel così grandi è anche vero che, viceversa, su PSVita Lone Survivor è una gioia per i sensi. Provate a giocarci sotto alle coperte, con un buon paio di cuffie: risveglierete quel lato masochistico che era rimasto assopito in voi in tutti questi anni, quell istinto primordiale che vi spinge ad abbracciare la paura in ogni suo aspetto... oltre che a una piacevole nostalgia, dovuta allo stile "retrò" del comparto tecnico.

Le musiche che ci tormenteranno nel corso dell'avventura (o meglio, dell'incubo) sono veramente superbe, e non mi vergogno affatto a paragonarle a quelle del maestro Akira Yamaoka: graffianti, metalliche, malinconiche, oniriche, le musiche fondono senza troppa difficoltà suoni e rumori generando tonalità impossibili da ignorare. Non solo le musiche, anche molti effetti sonori (come quello che accompagna la raccolta di oggetti o la radio gracchiante in presenza dei mostri) sembrano presi in prestito da quelli del titolo Konami, così come le ambientazioni. E le ispirazioni non si fermano qui: è evidente che Jasper Byrne sia un grande fan di David Lynch, in particolare delle sue opere più folli e paranoiche, come il leggendario Twin Peaks, o Rabbits con i suoi giochi di luci, ombre e suoni, e questo si nota soprattutto durante certe visioni nel corso del gioco, tanto contorte da far venire il mal di testa. Insomma, direi che le qualità per considerarlo un grande survival horror ci sono tutte.

 

 

Purtroppo l'unico limite del gioco è la mancanza di traduzione, cosa che può pesare un pò vista la trama tutt'altro che banale, ma fortunatamente i dialoghi non sono troppo frequenti per cui l'avventura è abbastanza godibile anche per chi non ha troppa dimestichezza con l'inglese. Altro difetto è una longevità piuttosto limitata e una certa linearità di fondo: Lone Survivor può durare circa 3/4 ore (anche un pò di più se non siete appassionati di survival horror), ma è ampiamente rigiocabile per via dei 5 finali da sbloccare e dei diversi livelli di difficoltà. Presente il Cross-save e (udite udite) il Cross-buy, di certo un notevole valore aggiunto.

 

Il mio consiglio è quello di recuperare al più presto questo piccolo grande capolavoro, soprattutto se siete cresciuti con gli orrori del buon vecchio Silent Hill e amate i survival horror in generale. Nonostante il comparto tecnico grezzo e "vecchio stile", Lone Survivor paradossalmente si è dimostrato uno dei migliori esponenti del genere di sempre, grazie alla sua difficoltà equilibratissima che richiede da parte del giocatore cervello e organizzazione di ogni più piccola risorsa, ma senza mai risultare frustrante. Un proiettile può fare la differenza, in Lone Survivor. Questo è un gioco per gente tosta. Se non vi piacciono i giochi dal ritmo lento e ragionato e cercate la "graficona", lasciate perdere e passate oltre. Vi ho avvisato. Astenersi perditempo.

 

PREGI

Un survival horror in tutto e per tutto

Un must per gli amanti del genere

Difficile ma mai impossibile

Angoscia alle stelle

Grande colonna sonora

Cross-buy e Cross-save

Articolato, complesso, confuso...

DIFETTI

... forse troppo, per alcuni.

Nessuna traduzione, peccato

Storia un pò breve, anche se rigiocabile

 

GRAFICA............N.C.

SONORO..............95

GIOCABILITA......N.C.

LONGEVITA..........80

GLOBALE.............90

 

A cura di: Marco Tessarolo