Ni No Kuni: la Minaccia della Strega Cinerea (2013)

Ni No Kuni: la Minaccia della Strega Cinerea (2013)

 

Quando venne annunciato il progetto Ni No Kuni esplosero i festeggiamenti in tutto il mondo: cortei, manifestazioni di giubilo, sesso libero in piazza. Ok ok, vi sto prendendo in giro, ma non è un segreto che Ni No Kuni abbia attirato fin da subito l' attenzione di milioni di persone, non tanto perchè si trattava di un bel GDR "vecchio stile" ma soprattutto a causa dei nomi che figuravano dietro a tale progetto: per la prima volta avrebbero collaborato Studio Ghibli di Hayao Miyazaki (creatore di film di animazione superbi come La Città Incantata, Laputa il Castello nel Cielo, Il Mio Vicino Totoro...) e Level-5, software house veterana dei giochi di ruolo e autrice di capolavori come Dragon Quest VIII e IX, Rougue Galaxy, White Knight Chronicles e le avventure del Professor Layton su Nintendo DS. Potete immaginare le aspettative che ruotavano attorno a questo ambizioso titolo...

 

Partiamo, come di consueto, dalla trama: Oliver è un ragazzino come tanti altri e vive una vita tranquilla assieme alla madre nella piccola città di Motorville; in questo paesello è diffusa la passione delle automobili, passione che non risparmia nemmeno Oliver e il suo amichetto Philip. Una notte infatti decidono di uscire di nascosto per testare la loro ultima invenzione, una bellissima e fiammante monoposto amatoriale, ma quella che doveva essere una semplice bravata da ragazzini si trasforma in tragedia: l' auto è poco stabile e Oliver finisce dritto in un fossato, con il rischio di annegare. La madre di Oliver, allarmata dall' inconfondibile "istinto materno" che caratterizza tutte le mamme, riesce ad arrivare in tempo sul luogo dell' incidente e a salvare il ragazzino, ma lo shock è troppo forte e il suo debole cuore non regge. Oliver quindi rimane orfano, e nemmeno il conforto di amici e compaesani riescono a sollevarlo... quando, magicamente, il pupazzo di pezza regalatogli dalla mamma, Lucciconio, prende vita e gli rivela di essere un abitante dell' "altro mondo"; l' Altro Mondo (Ni No Kuni, appunto) è governato da una feroce strega malvagia che, secondo la leggenda, può essere sconfitta solo per mano di Oliver, un bambino buono e puro di cuore. Per convincerlo a seguire il proprio destino, inoltre, Lucciconio spiega al ragazzo che esiste la possibilità di riportare in vita la sua povera mamma, dal momento che ogni essere vivente ha un'anima affine nell' Altro Mondo che vive in stretto contatto con quella del mondo "reale". Oliver non ha più scuse: è disposto a tutto pur di riabbracciare la sua povera mamma.

 

 

L' incipt è davvero emozionante e commovente, e di sicuro invoglia moltissimo a proseguire per scoprire quali sorprese avrà in serbo il destino di Oliver... peccato che, già dopo poche ore, la trama inizi a prendere una piega fin troppo banale e prevedibile. Quello che sembrava essere un suo punto di forza, in realtà, si rivela essere una delle sue più grandi debolezze, e la noia inizia a farsi sentire presto soprattutto per via della scarsissima originalità delle situazioni in cui Oliver e i suoi amici si trovano coinvolti. A proposito del cast, inoltre, c'è da dire che quasi tutti i personaggi soffrono di una scarsa caratterizzazione e non risultano mai interessanti o carismatici, anzi, in molti casi ho provato quasi "antipatia" nei loro confronti (in particolare verso Arsuino, uno dei protagonisti più antipatici, inutili e banali nella storia dei giochi di ruolo). Insomma un gran peccato, anche perchè le premesse per costruire una storia indimenticabile c'erano tutte. E' innegabile che vengano affrontati molti temi importanti come l'amicizia, l'amore, la morte, il sacrificio eccetera, ma purtroppo sempre in modo superficiale, infantile e frettoloso, e senza che riescano in alcun modo a lasciare il segno. Certo, essendo un GDR "vecchio stile" non mi aspettavo di certo chissà quali "innovazioni" o passi avanti in tal senso, ma almeno speravo in una trama un pò meno banale e stereotipata. Nonostante questo "difetto", comunque, Ni No Kuni riesce davvero a trasportare il giocatore "in un altro mondo", a farlo sognare, e personalmente credo che il suo vero punto di forza sia proprio il fatto di essere un gioco magico, poetico e fiabesco come pochi altri, un vero tributo alla semplicità, e proprio per questo è unico e insostituibile. Sgomberate il cuore e la mente, perchè Ni No Kuni è probabilmente l' unico gioco in grado di farvi tornare bambini, anche solo per un istante.

Nel corso di un lungo e lineare tutorial conosceremo le basi del gameplay ed entreremo in possesso degli oggetti più caratteristici del titolo, una bacchetta magica e un libro di incantesimi (l'Abbecedabra), con cui sferrare attacchi elementali e fisici agli avversari, e lanciare alcune magie fuori dai combattimenti che ci aiuteranno a superare alcuni ostacoli. L' Abbecedabra, in particolare, è ben più di un semplice libro di incantesimi: al suo interno, infatti, troveremo storie, illustrazioni e curiosità di ogni genere, che procedendo nella storia andranno ad approfondire sempre di più il curioso lore di Ni No Kuni. E' stato svolto un lavoro davvero PAZZESCO per la creazione dell'Abbecedabra, tanto di cappello agli sviluppatori (e complimenti ai fortunati che sono riusciti a procurarsi la splendida Wizard's Edition).

 

 

I combattimenti sono strutturalmente semplici e alla portata di tutti, visto che mescolano il classico sistema a turni con l'azione dei giochi moderni, aggiungendo inoltre interessanti feature prese direttamente in prestito dalla serie Pokémon. Il cuore del sistema di combattimento è infatti rappresentato dai Famigli, delle creature da catturare e allevare proprio in stile Pokémon, con tanto di evoluzioni e tutto il resto. Ogni personaggio può portare con sè tre Famigli da utilizzare in battaglia, e ordinargli vari comandi da eseguire (come attacchi e abilità). Ogni Famiglio può salire di livello, condividendo con i personaggi i classici punti esperienza, e venire potenziato con (poche) decine di armi, accessori ed equipaggiamenti acquistabili dai negozi. Inoltre, è possibile coccolare queste creaturine nutrendole con vari tipi di alimenti che andranno a migliorare le loro statistiche e l' Affinità con i loro padroni. Insomma, pur non avendo meccaniche particolarmente complesse o profonde, il sistema di gestione dei Famigli è sicuramente piacevole e stimolante, vista la quantità e la varietà di specie da collezionare e testare sul campo di battaglia. Peccato che gli esemplari siano tutti di piccole dimensioni e che non abbiano un aspetto particolarmente forte o battagliero, mi sarebbe piaciuto schierare in campo qualche drago o qualche bel gigante dall'aspetto aggressivo, eroico e audace, ma pazienza. Non è un Final Fantasy. Non mancano nemmeno le Evocazioni, con cui chiamare in causa alcuni dei boss sconfitti nel corso dell'avventura, anche se in realtà risultano poco efficaci e quindi non si è mai realmente stimolati a utilizzarli. Buona l'IA alleata, che nella maggiorparte dei casi reagisce in modo intelligente alle mosse amiche e nemiche, anche se a volte si lascia andare a qualche stranezza che potrebbe rivelarsi controproducente. Comunque nulla di grave, e considerando la difficoltà abbordabile del gioco non lo considererei un difetto.

 

 

Il mondo di gioco gode di un design semplicemente splendido, per quanto (anche in questo caso) banale. Le città sono tutte di modeste dimensioni e i dungeon sono composti da vicoli e corridoi facili da esplorare, e questo aspetto viene ulteriormente accentuato dal radar in stile GTA a disposizione nell'interfaccia. Senza radar, probabilmente, esplorare città e dungeon sarebbe stato molto più impegnativo ed emozionante, visto che grazie ad esso diventa troppo facile orientarsi. Anyway, nonostante la semplicità strutturale degli scenari, quasi tutte le ambientazioni sono visivamente splendide e ricche di particolari estetici molto suggestivi (bellissime, a mio parere, soprattutto Gatmandù e Campo Piè di Fata, sicuramente le più originali e piacevoli che ho visitato). Peccato che non si sia osato di più, in quanto a originalità, visto che gran parte degli scenari ripropongono temi già entrati da tempo nell'immaginario collettivo dei giochi fantasy (boschi, deserti, cimiteri, vulcani...), ma non si può considerare un vero difetto. La mappa è liberamente esplorabile a piedi, via mare (con un Veliero) e via aerea (con un Drago): anche in questo caso, inizialmente la sensazione è quella di trovarsi in un mondo di gioco immenso e sconfinato, ma in realtà una volta acquisito il Drago ci si accorge di quanto la mappa sia contenuta e priva di particolari segreti da scoprire, visto che i luoghi "opzionali" sono ridotti all'osso e si limitano a qualche piccola grotta o boschetto qua e là. Almeno l'esplorazione è resa piacevole dalla presenza di oggetti da raccogliere (come tesori nascosti o ingredienti da utilizzare nell'Alchimia) e di mostri selvatici, ben visibili su schermo, che proveranno ad aggredirci o, viceversa, a scappare a gambe levate.

 

 

Ovviamente non potevano mancare diverse attività alternative con cui svagarsi.

Le classiche Subquest sono presenti in gran quantità, ma in buona parte risultano essere ripetitive e narrativamente poco interessanti: il più delle volte ci verrà chiesto semplicemente di aiutare i Cuorinfranti, abitanti privi di alcuni sentimenti, e per farlo basterà restituirgli le varie parti di cuore mancanti come il Coraggio, la Fiducia, l' Entusiasmo e via dicendo, assimilabili da altri abitanti che, viceversa, ne possiedono in gran quantità. Avrei preferito la presenza di meno subquest, ma che almeno fossero un tantino più varie e interessanti, personalmente interpretare Gesù Cristo per 10/20/50 volte è un pò estenuante...

Non potevano mancare le Cacce alla Taglia: sparse nelle bacheche di alcuni negozi troveremo vari annunci di persone in difficoltà che ci chiederanno di abbattere mostri particolarmente ostici in giro per il mondo. Questi combattimenti, sicuramente più tosti della media (ma mai particolarmente impegnativi) ci ricompenseranno con prezioso denaro e oggetti, come armi e ingredienti di vario genere.

Infine, in un divertente Casinò popolato da scheletri e simpatici non-morti potremo giocare d'azzardo (Blackjack, Slot Machine...) e vincere svariati premi.

Per quanto utili possano essere le attività alternative, e per quanto possano approfondire l'esperienza, in generale si sente comunque la mancanza di qualche extra in più che avrebbe di sicuro reso il gioco più vario e divertente. Le subquest, in particolare, hanno tutta l'aria di essere messe lì giusto per allungare il brodo, e quasi mai sono riuscite ad attirare la mia curiosità.

 

 

Insomma, nel complesso non si può certo dire che Ni No Kuni goda di chissà quali spunti narrativi o strutturali: la storia, per quanto piacevolissima e simpatica, non è stata di certo interessante o coinvolgente quanto speravo e le meccaniche di gioco non propongono niente di realmente innovativo o che non si sia già visto in decine di altri giochi del genere. Allo stesso tempo, però, esplorare Ni No Kuni vi riempirà di soddisfazioni e serenità, soprattutto se siete degli inguaribili nostalgici e soffrite della bellissima Sindrome di Peter Pan.

 

Parliamo ora del comparto tecnico. Da questo punto di vista Ni No Kuni fa faville. La grafica è tra le più curate e deliziose che abbia visto negli ultimi tempi, soprattutto in ambito Rpg: il cel shading è curato nei minimi particolari, e se si escludono alcune texture ambientali sfuocate e una world map un pò spoglia sembra quasi di ammirare un vero anime firmato Studio Ghibli. Bellissime le animazioni, i modelli dei personaggi, il design di mostri e scenari, la tavolozza dei colori, gli effetti di luce, ogni aspetto è stato realizzato in modo veramente impeccabile. Ripeto, nonostante la semplicità generale, la grafica è davvero splendida e il motore di gioco non mostra segni di cedimento in nessuna circostanza. Ottimo anche il sonoro: il doppiaggio (inglese o giapponese) è realizzato con cura e gli effetti sono in linea con lo stile "classico" e fiabesco del gioco. Da elogiare anche la cura riposta nella creazione delle musiche: tutti i brani sono originali e inconfondibili, tanto che non è difficile affezionarsi a loro e ritrovarsi, dopo pochi minuti, a canticchiarli in giro per casa... peccato che siano un pò pochi e che si ripetano spesso nel corso del gioco, ma non è un difetto tanto grave. Non ho citato quello che invece molti considerano IL difetto di Ni No Kuni, ovvero la traduzione "particolare" di Lucciconio, e non l'ho fatto perchè per me non ha mai rappresentato un problema. Tutto qui. Non è stato un problema in Final Fantasy IX, non lo è stato nei vari Dragon Quest, e non lo è stato nemmeno questa volta.

La longevità è negli standard del genere. La storia principale dura all'incirca 30 ore, ma se si mira al Platino e ci si concentra anche sulle subquest e sulle varie attività collaterali si possono tranquillamente sfondare le 80/100 ore... ma come ho detto, a causa della noia e della ripetitività, saranno in pochi gli audaci che riusciranno in questa impresa.

 

 

In conclusione, mi rendo conto di aver tralasciato alcuni dettagli (come il Calderone Alchemico) e di aver trattato alcuni argomenti con una certa superficialità (come l'allevamento dei Famigli) ma nel complesso non c'è molto altro da aggiungere a questa recensione che sia in grado di ribaltare le sorti della mia valutazione. Come avrete capito, Ni No Kuni sotto certi aspetti si può considerare una mezza occasione sprecata: poteva uscirne un capolavoro assoluto, un gioco colossale e memorabile, invece si è rivelato "solo" un bel gioco di ruolo di stampo classico. Al di là dei difetti, comunque, personalmente reputo Ni No Kuni un'esclusiva Playstation di gran classe, e portarlo a termine è stata una bella esperienza. Sarà per la sensazione di nostalgia che ho provato dall'inizio alla fine, sarà perchè ha soddisfatto parte del mio fabbisogno di Jrpg, ma in generale non posso di certo dire che si sia trattato di una delusione su tutti i fronti. Ha i suoi difetti, "molti" se vogliamo, ma in gran parte sono soggettivi e il più delle volte si lasciano sorvolare senza problemi. Più che difetti chiamiatele pure "lacune", o "distrazioni" se preferite.

Se lo vivrete nel modo giusto, senza troppe pretese e senza troppe aspettative (paragonarlo a un Final Fantasy sarebbe un grosso errore), scoprirete un GDR assolutamente curato e divertente, che riesce nell'arduo compito di trasportare il giocatore in un mondo fantastico in cui trascorrere ore felici e spensierate. Il che, personalmente, basta a consigliarne l'acquisto a tutti, grandi e piccini.

 

PREGI

Un mondo fantastico da scoprire

Bel sistema di combattimento

Semplice e spensierato, nel senso migliore

Grafica e sonoro di gran classe

Abbecedabra da leggere tutto d'un fiato

DIFETTI

Narrativamente e strutturalmente banale

Fin troppo classico nella struttura

Personaggi poco interessanti

Subquest eccessivamente ripetitive

! Il finale !

 

GRAFICA...............94

SONORO...............95

GIOCABILITA.........80

LONGEVITA...........88

GLOBALE............89

 

A cura di: Marco Tessarolo